Dopo il boom del periodo pandemico, la Silicon Valley si trova a fare i conti con una situazione diametralmente opposta. A testimoniarlo sono i numeri sul mercato del lavoro, che raccontano di un bilancio pesantissimo visto che il settore ha perso 100.000 nel corso di quest'anno.
Le Big Tech e il lavoro
Nessuna delle grandi aziende tecnologiche della Silicon Valley è riuscita a rimanere indenne dalla "nuova normalità", che ha spinto le persone a riprendere gli spazi fisici della propria vita, innescando così un rimbalzo negativo nel mondo virtuale.
Tutto ciò ha provocato una forte ripercussione su bilanci delle grandi aziende tecnologiche (emblematico è il caso Netflix, che ha visto un calo degli abbonati per la prima volta in un decennio), e come conseguenza il loro intervento sul mercato del lavoro con licenziamenti massicci.
Un elenco terribile
Le grandi aziende Big Tech hanno effettuato tagli ai dipendenti una dopo l'altra. L'ha fatto Amazon, l'ho fatto Meta, e così anche Twitter, Snap e Shopify. E questo solo per limitarci alle maggiori.
Azione e reazione
Il problema è che durante il periodo pandemico queste società hanno visto galoppare i loro ricavi e i loro fatturati. Di fronte ad una richiesta crescente dei loro prodotti e servizi, hanno aumentato il numero dei loro dipendenti.
L'errore è stato quello di credere che in larga parte questo processo sarebbe stato irreversibile. Invece con la fine della pandemia ed il ritorno alla vita normale c'è stato un rimbalzo vigoroso in senso negativo. Chi ha continuato ad assumere durante il biennio di crisi sanitaria, adesso si ritrova a dover fare una brusca marcia indietro.
I casi eclatanti
Il colosso dell'e-commerce Amazon ha annunciato una campagna licenziamenti di circa 10mila unità. Meta, la holding di Facebook, ne taglierà poco di più.
Twitter ha licenziato 3700 lavoratori subito dopo il timone è passato nelle mani di Elon Musk. In questo caso il taglio è stato enorme, visto che parliamo del 50% della forza lavoro. Maxi licenziamenti hanno riguardato anche Shopify, Salesforce e Stripe. Il conto complessivo è arrivato a 100.000.
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