Salgono ancora i tassi di interesse sui prestiti alle famiglie per l'acquisto della casa. E' quanto si legge nei dati pubblicati dalla Banca d'Italia.
I dati Bankitalia sui tassi di interesse
A febbraio il costo di un mutuo per l'acquisto di abitazioni, comprensivo delle spese accessorie (il TAEG, ossia Tasso annuale effettivo globale) è salito al 4,12%. A gennaio era a quota 3,95%. Si tratta di un livello che non si vedeva dalla metà del 2012, da prima cioè che la BCE cominciasse il lungo periodo di politica di tassi a zero.Dalle tabelle della Banca d'Italia si ricava che il tasso sulle nuove erogazioni di credito al consumo si è collocato al 9,88%, contro il 9,79% nel mese precedente. La quota di questi prestiti con periodo di determinazione iniziale del tasso fino a 1 anno è stata del 46% (59% nel mese precedente).
Prestiti alle società non finanziarie
I tassi di interesse sui nuovi prestiti alle società non finanziarie sono stati pari al 3,55% (3,72% nel mese precedente), quelli per importi fino a 1 milione di euro sono stati pari al 4,39%, mentre i tassi sui nuovi prestiti di importo superiore a tale soglia si sono collocati al 3,04%.
I tassi passivi sul complesso dei depositi in essere sono stati pari allo 0,54% (0,49 nel mese precedente).
Calano i depositi bancari e i prestiti
Nel complesso, i prestiti al settore privato (corretti sulla base della metodologia armonizzata concordata nell'ambito del Sistema europeo delle banche centrali, Sebc) sono cresciuti dell'1,1% sui dodici mesi, contro il +1,6% nel mese precedente. I prestiti alle famiglie sono aumentati del 2,5% sui dodici mesi (3,0% nel mese precedente) mentre quelli alle società non finanziarie sono diminuiti dello 0,5% (nel mese precedente il tasso di variazione sui dodici mesi era risultato nullo).
I depositi del settore privato sono diminuiti del 2,4 per cento sui dodici mesi (-1,8 in gennaio). La raccolta obbligazionaria è aumentata del 3,9 per cento (0,7 in gennaio).
"Un mutuo a tasso variabile costa oggi fino a 3.240 euro in più rispetto al 2021", sottolinea il Codacons, commentando i dati di Bankitalia.
Un commento a riguardo arriva anche dall'Unione Nazionale Consumatori che parla di "una stangata" da 159 euro in più al mese per le famiglie italiane rispetto a un anno fa.
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