Il periodo immediatamente successivo alla crisi pandemica era stato assai vivace per il mercato immobiliare italiano. Ma da un po' di tempo a questa parte lo scenario si è nuovamente incupito, e i segnali di frenata si fanno sempre più evidenti.
Lo stato di salute del mercato immobiliare
Ad analizzare la situazione ci ha pensato il 2° Osservatorio sul Mercato Immobiliare 2023 di Nomisma, che ha preso in considerazione Il mercato immobiliare delle 13 maggiori città italiane. Da questa analisi emerge che c'è stato un appannamento del settore, dovuto a diverse concause. La corsa dell'inflazione ha inciso sul potere d'acquisto degli italiani ed al tempo stesso ha eroso la loro capacità di risparmio. Si aggiunge anche l'incremento dei tassi di interesse, che ha scoraggiato il ricorso ai mutui e quindi penalizzato le compravendite immobiliari.
Si allungano i tempi
Oltre ad esserci un calo delle compravendite, il mercato immobiliare evidenzia anche un allungamento dei tempi necessari per procedere alla vendita. Si tratta di un'inversione di tendenza per questo indicatore, che negli ultimi dieci anni aveva evidenziato un andamento calante. Secondo le indagini Nomisma per vendere un'abitazione sono necessari mediamente 5,2 mesi.
Affitti più rapidi
La tendenza opposta invece riguarda i tempi medi per affittare un'abitazione. Occorrono circa due mesi, sia pure con variazioni da territorio a territorio. In generale però quello che si può sottolineare è il dimezzamento dei tempi avvenuto nell'ultimo decennio.
Emerge peraltro che dal lato dell'offerta c'è un orientamento sempre più deciso verso gli affitti brevi considerati una soluzione ben più remunerativa. Al contrario si registra una flessione delle locazioni di medio-lungo periodo
Va Inoltre sottolineato che l'offerta rimane comunque esigua: infatti complessivamente le abitazioni locate nel 2022 ammontano a poco meno del 6% dello stock disponibile.
Nessun commento:
Posta un commento