lunedì 31 luglio 2023

Pagamenti, l'allarme della CGIA: lo Stato non paga un fornitore su tre

Un'analisi effettuata dall'ufficio studi della CGIA ha messo in evidenza il clamoroso comportamento dello Stato italiano in relazione ai pagamenti dei propri fornitori. Circa uno su tre non viene pagato per le prestazioni rese.

I dati sui pagamenti

Il rapporto evidenzia che nel corso del 2022 lo Stato Italiano ha ricevuto 3,7 milioni di fatture, per un controvalore di 20,2 miliardi di euro. Di queste la Pubblica Amministrazione ne ha liquidate solo 2,5 milioni, pagando un corrispettivo di 14,8 miliardi di euro. 

Questo significa che una fattura su tre non è stata saldata, e che non sono stati fatti pagamenti per 5,4 miliardi di euro.

Il danno alle imprese

Il fatto che lo Stato sia un debitore moroso è di per sé un fatto ingiustificabile. Ma è ancora più sconcertante che questi mancati pagamenti abbiano spinto moltissime imprese di piccola dimensione verso il baratro, perché sono le più fragili e risentono di questi comportamenti più delle altre.

La furbata

Bisogna peraltro aggiungere che un organo dello Stato ossia, la Corte dei Conti ha sottolineato una prassi riguardo i pagamenti da parte delle amministrazioni pubbliche, definendola "diabolica". Infatti da un po' di tempo lo Stato salda le fatture con importo maggiore ed entro i termini di legge, così da rispettare l'indice di tempestività dei pagamenti, ma volontariamente ritarda il pagamento delle fatture per importi minori.
È facile intuire che si tratta di prestazioni e servizi resi da imprese di piccole dimensioni, che vengono così esposte a rischi di liquidità proprio da parte dello Stato.

Fenomeno ancora più grave

Come se non bastasse, la CGIA sottolinea che i dati sui pagamenti sono parziali, visto che non coinvolgono anche quelli di Regioni ed Enti locali, oltre che di aziende sanitarie. Dal momento che si può presumere che anche queste amministrazioni presentino difficoltà nel rispettare i tempi dei pagamenti, specialmente nel Mezzogiorno, i dati complessivi su questo fenomeno andrebbero ulteriormente ritoccati in senso negativo.

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