Il piano di Ubi per riorganizzare le "buone" banche
L'intenzione di Ubi Banca è stata resa nota attraverso l'aggiornamento del piano industriale presentato in occasione dell'approvazione dei risultati del terzo trimestre. In base a questo report è stato evidenziato un utile netto consolidato pari a 67 milioni di euro. Si tratta di un incremento notevole, pari al 59,4% rispetto al primo trimestre del 2016.
Il valore assume maggiore significato se consideriamo che c'è stata una ulteriore svalutazione del Fondo Atlante per circa 13,5 milioni, ma ci sono stati pure oneri relativi al Progetto Banca Unica per 4,6 milioni e spese progettuali per l'acquisto delle tre good bank pari a circa 1,1 milioni.
Se dalle Good Bank dovrebbero uscire quasi 2mila persone, l'aggiornamento del piano prevede che a livello di gruppo i tagli riguarderanno circa 4 mila risorse, di cui 2.170 con accesso al fondo di solidarietà. Invece ci sarà l'ingresso di 900 persone (oltre un quarto già assunti nei primi mesi del 2017) in aggiunta alle circa 200 risorse assunte nella seconda parte del 2016. Il bilancio a livello di organico per le varie banche, tra tagli e assunzioni sarà quindi negativo per circa 3mila risorse. Inoltre, assieme alla chiusura di 140 filiali delle good bank, ci sarà la chiusura di circa 230 altri punti vendita.
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