Il Governo ha accelerato i tempi, decidendo ieri stesso la nomina dei commissari qualche ora dopo la richiesta di ammissione all’amministrazione straordinaria formulata dal Cda di Alitalia. Nella mattinata invece era toccato all'assemblea dei soci della compagnia prendere atto che non ci sono più le condizioni per ricapitalizzare, dopo la bocciatura del referendum.
Le mosse del governo sulla crisi Alitalia
L'intervento del Governo s'è reso necessario soprattutto per garantire che la compagnia assicuri alcuni servizi fondamentali per il Paese, nonché che vengano erogati i servizi connessi ai diritti acquisiti a chi ha acquistato i biglietti. Ma il premier Gentiloni ha anche confermato che non c'è alcuna intenzione di procedere alla nazionalizzazione di Alitalia, perché significherebbe scaricare sui contribuenti italiani i relativi costi.Riguardo alla copertura del prestito ponte di 600 milioni, circa la metà arriveranno dalla “manovrina” all’esame della Camera. Gli altri sono residui del Fondo per le garanzie statali. L'Esecutivo ha già concordato le linee d'azione con Bruxelles, in modo da velocizzare la procedura di erogazione anche perché avviene a condizioni di mercato.
Circa il futuro di Alitalia, il governo sta lavorando alla ricerca di un socio forte che potrebbe essere interessato a subentrare nell’azionariato, una volta ripuliti i conti. Entro 15 giorni i commissari che sono stati nominati ieri potranno attivare le procedure sulle manifestazioni di interesse.
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