I motivi della multa
A spiegare la situazione ci ha pensato la commissaria alla Concorrenza Margrethe Vestager: "Google ha cambiato la nostra vita e questo è positivo. Tuttavia la sua strategia relativa al servizio di confronto dei prezzi ha sfruttato la sua posizione dominante sul mercato dei motori di ricerca. Ha cioè favorito il proprio servizio di confronto dei prezzi.Tramite Google Shopping, il colosso californiano offre ai propri utenti un servizio di comparazione dei prezzi che sono oggetto di una ricerca su Internet. Però il suo servizio è sempre al primo posto, mentre gli altri si trovano più in basso. Ciò è scorretto. La Commissione europea ha sottolineato che un utente di solito (nel 95% dei casi) sceglie tra le opzioni della prima pagina, e quelli in cima vengono cliccati il 35% delle volte. Da qui nasce un vantaggio illegittimo per Google, che si configura come abuso di posizione dominante.
La reazione di Google
La cosa eclatante resta l'importo della sanzione. Finora infatti il massimo mai raggiunto contro una società per un caso antitrust europeo era arrivato alla cifra di 1,06 miliardi di euro. Si tratta della multa inflitta nel 2009 a Intel, il leader dei microprocessori.Secondo le normative, adesso Google deve interrompere questo comportamento entro 90 giorni. In caso contrario sarà chiamato a versare ulteriori penalità.
La risposta del colosso californiano non si è fatta attendere. Il vice presidente Kent Walker ha infatti preannunciato che faranno ricorso: “Con rispetto, non siamo d'accordo con le conclusioni annunciate oggi”.
La questione è molto delicata e non solo per motivi economici, dal momento che rischia di creare nuove tensioni tra Bruxelles e Washington, dopo quelle alimentati nei mesi scorsi per altre multe inflette ai colossi americani (come Apple).
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