Gli ultimi dati sul lavoro
Ricordiamo che secondo gli ultimi report sul lavoro dell’Osservatorio sul precariato, si registra per le assunzioni a tempo indeterminato (periodo gennaio-luglio 2017) una riduzione del 4,6%. Nello stesso periodo sono invece aumentate del 25,9% (+501mila, inclusi i contratti stagionali). Il lavoro quindi c'è, ma si preferisce puntare su quello a termine. Come ha sottolineato l'Inps siamo in un momento in cui la quota delle assunzioni stabili non fa che diminuire, a fronte di una crescita netta di quelle a termine. Per questo motivo la scelta di rendere i contratti a termine più "cari" potrebbe funzionare.
La misura potrebbe trovare spazio nella prossima manovra finanziaria, che il 4 ottobre inizierà il suo iter in Parlamento, con eventuali modifiche entro il 31 dicembre. Nella manovra il punto cruciale, assieme a quello degli incentivi per le aziende che assumono con il taglio del cuneo fiscale, l'altra priorità sarà proprio quella di portare i contratti sempre più a tempo indeterminato.
Tuttavia al momento non sono state prese delle decisioni in merito a questa nuova proposta per incentivare le assunzioni a tempo indeterminato. A spingere in questa direzioni sono anche i sindacati, che si stanno confrontando con il Governo sia sui temi della previdenza che del lavoro.
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