I numeri del mercato delle commodities
Tra le banche coinvolte, i vertici di Coalition Development hanno parlato di un istituto che balza all’occhio per le perdite subite, che sarebbero state estremamente significative. Il nome non viene fatto. Le banche analizzate da Coalition sono Goldman Sachs, BofA Merrill Lynch, Barclays, Bnp Paribas, Citigroup, Credit Suisse, Deutsche Bank, Hsbc, JPMorgan, Morgan Stanley, Societe Generale e Ubs.
Chi invece è uscito allo scoperto, avendo dichiaratamente ammesso di aver sbagliato tutto o quasi è Goldman Sachs. Malgrado non siano stati resi noti i numeri del flop, c'è l'ammissione di aver vissuto "tra marzo e giugno il peggior trimestre degli ultimi 2 decenni nel settore delle commodities". Il calo degli utili è stato del 40% durante questo periodo. Tuttavia è escluso che la banca d'affare ridurrà la propria esposizione del settore, visto che è tuttora un colosso delle materie prime e ha promesso che continuerà ad esserlo.
Tradizionalmente uno dei più grandi commercianti di commodities su Wall Street, Goldman si è distinto negli ultimi anni per il trading in questo settore, mentre i concorrenti tra cui JPMorgan, Morgan Stanley e altri di stampo europeo come Deutsche Bank AG e Barclays Plc hanno ridimensionato il loro coinvolgimento.
Alla base del drastico calo dei profitti c'è il ritiro di molti istituti, che sono scappati via dalle normative sempre più severe. Inoltre non va trascurato l'impatto delle condizioni di mercato sfavorevoli durante i primi mesi del 2017, ad esempio la debolezza del settore dell’energia (specialmente gas naturale). L'indice Bloomberg Commodity Index, che misura il rendimento derivante dagli investimenti in 22 materie prime, è sceso del 2% quest'anno.
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