I numeri sono lusinghieri, anche se il confronto con le tradizionali auto a combustibile rimane ancora impietoso. L'incidenza relativa sul totale dei mezzi è infatti ancora allo 0,24%. In pratica su ogni 1000 veicoli circolanti, soltanto 2 sono a trazione elettrica. Appena l'1,1% delle nuove immatricolazioni si riferisce ad auto elettriche. Ma il futuro è loro. La stima ufficiale è che entro il 2040 le auto elettriche arriveranno ad essere il 40% di quelle vendute.
La corsa al mercato dell'auto elettrica
La spinta sta già arrivando dai produttori, che si sono tuffati con maggiore interesse in questo mercato. La Cina ha già 649 mila autoveicoli elettrici circolanti al 2016, e sta attirando sempre più i marchi occidentali. La palma della circolazione green spetta alla Norvegia, dove sul totale circolante del parco veicoli addirittura 5 su 100 sono elettrici. In Italia il numero di vicoli elettrici è in crescita ed ha raggiunto quota 9.820 autoveicoli circolanti nel 2016 (+60% rispetto all'anno precedente).
L'interesse verso questo tipo di mobilità in Italia ha spinto Enel (in accordo con The European House – Ambrosetti) a sviluppare un sistema di monitoraggio del territorio italiano (Indice del Trasporto Elettrico - ITE). I risultati sono stati presentati al recente forum di Cernobbio, ed hanno evidenziato che i più sensibili al tema sono i toscani. La loro regione infatti è prima in classifica con un punteggio pari a 6,5 su un valore massimo di 10 (seguita da Lombardia ed Emilia Romagna). Non sorprende allora che il capoluogo toscano Firenze sia prima nel ranking metropolitano (punteggio di 8,1), seguita da Milano (6,4 punti) e Roma (6 punti). Il Sud è messo male.
Occhio alle importanti implicazioni sul fronte occupazionale. I numeri dimostrano infatti che fatturato e lavoro messi in evidenza dal processo di elettrificazione dei sistemi di trasporto possa diventare un'importante opportunità industriale e di modernizzazione per il nostro Paese. Infatti si stima che entro il 2030 potrebbero essere totalizzati ricavi superiori ai 300 miliardi.
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