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lunedì 4 dicembre 2017
Oro, cosa succederà dopo il rimbalzo su 1300 dollari?
L'inizio di dicembre ha portato un calo nelle quotazioni dell'oro, che dopo una prolungata fase di crescita è rimbalzato su quota 1300 dollari. Siamo in presenza di una vera inversione di trend oppure no? Bisogna comprendere alcuni aspetti per riuscire a interpretare correttamente l’evoluzione del prezzo della commodity più nota al mondo.
I driver dell'oro
La crescita dell'oro nell'ultimo periodo era stata causata in primo luogo dalla debolezza del dollaro. Il biglietto verde infatti a novembre si è deprezzato notevolmente nei confronti delle principali controparte valutarie. Così come tutte le materie prime, l’oro è inversamente correlato nei confronti del dollaro (qui si trova la Tabella correlazioni forex e valute correlate). Il calo del biglietto verde ha dunque prodotto una corrispondente spinta sul lingotto.
Non ci sono stati grandi effetti da innesco di natura geopolitica. Il nuovo lancio missilistico della Corea del Nord, con il razzo che è finito a 250km dalle coste del Giappone, infatti non è parso aver turbato i mercati. Quasi ci si è abituati a questi atti di spavalderia.
Analisi tecnica dell'oro
Da un punto di vista tecnico, il metallo giallo è sbattuto di nuovo sulla soglia dei 1.300 dollari. Si tratta di una resistenza molto forte che il metallo prezioso ha avuto difficoltà a superare già in passato. Quindi è un'area molto importante per la quotazione della materia prima, che se superata potrebbe aprire scenari di forte rialzo. Bisogna quindi prepararsi a fare trading bonus senza deposito e cogliere eventuali opportunità.
Per questo motivo i prossimi giorni saranno importanti per poter capire come verrà orientato il prezzo dell’oro. Se una nuova spinta al rialzo riuscirà a varcare questa soglia, allora l'oro sia in grado di puntare verso 1.310 dollari o 1.320 dollari. Se invece non riuscirà a superare i 1.300 dollari l’oncia, l'oro potrebbe scivolare verso 1.250 dollari o anche più giù.
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