domenica 29 aprile 2018

Il rialzo del Dollaro è una manna per l’export UE. A patto che duri a lungo...

La risalita del dollaro contro l'euro è una vera e propria manna per gli esportatori europei, per i quali la forza della valuta comunitaria lo scorso anno è stato un incubo. L'indebolimento del cambio Euro-Dollaro è stato repentino e forte. Si è passati da 1,2374 del 18 aprile al minimo di 1,2056 toccato venerdì pomeriggio. Il cambio più basso chiaramente dovrebbe creare un vantaggio competitivo ai settori che esportano. Ma siccome i benefici di questa situazione si possono vedere solo nel lungo termine, è necessario che.questo stato di cose vada avanti...

Il mercato fa una inversione netta


Eppure fino a qualche giorno fa in molti avrebbero scommesso sulla situazione opposta. Non a caso i dati di Bank of America dimostrano che la view ribassista sul dollaro era la seconda più gettonata speculazione sui mercati finanziari. Allo stesso tempo Cftc segnalava valori minimi record circa la speculazione rialzista sull’euro attraverso i future.

Poi però la crescita dei rendimenti dei titoli di Stato Usa decennali, salito oltre il 3%, ha stravolto le previsioni e generato un improvviso afflusso di capitali verso il mercato americano. Contemporaneamente il dollaro è rincarato rispetto all'euro. Così molti investitori che speculavano al ribasso sul biglietto verde si sono trovati spiazzati e hanno dovuto correre ai ripari. Comprando dollari. Ma durerà?

Le prospettive dell'euro-dollaro


Secondo molti questo andamento così fortemente ribassista denota una componente speculativa molto solida. E di solito la speculazione è di breve periodo. Del resto a guardare i fondamentali economici bisognerebbe andare dalla parte opposta, ovvero puntare sull'euro. La UE cresce infatti, mentre l’economia Usa potrebbe ancora surriscaldarsi. E se è vero che la FED è prossima a ritoccare ancora i tassi, è altrettanto vero che prima o dopo comincerà a farlo pure la BCE, che non ha neppure cominciato il suo percorso di normalizzazione. Motivi validi quindi per ritenere che l’euro tornerà ad apprezzarsi. Quindi cosa fare?

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