Occasione d'oro per l'export di vino
Dopo la decisione di Trump di colpire i settori dell'acciaio e dell'alluminio, è giunta la risposta di Pechino che colpisce con i suoi dazi ben 128 prodotti a stelle e strisce per un valore di 3 miliardi di dollari. Tra questi prodotti c'è anche il vino e alcuni prodotti alimentari. Secondo l'associazione rappresentativa degli agricoltori - Coldiretti - l'export di vino italiano potrebbe quindi avvantaggiarsi della situazione e aumentare ancora di più la propria presenza in Oriente. La crescita ininterrotta nei consumi ha spinto la Cina a diventare tra le prime cinque nazioni al mondo per consumo di vino, addirittura la prima al mondo per consumo di vini rossi.Con i dazi sul vino americano, si apre un vuoto commerciale che potrebbe essere occupato dal prodotto italiano. Gli Stati Uniti infatti hanno esportato vino in Cina per circa 70 milioni di euro lo scorso anno, in aumento del 33%. Sono sesti nella lista dei maggiori fornitori, proprio subito dietro all'Italia. Diventa quindi un mercato fortemente strategico per i viticoltori italiani.
Anche altri prodotti alimentari italiani potrebbero beneficiare di questo stato di cose. Al momento l'Italia può esportare solo kiwi e agrumi in Cina, ma si sta lavorando a degli accordi bilaterali per l'export anche di pere e mele. Questo potrebbe aprire ulteriori opportunità per il nostro settore agricolo.
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