Sindacati sul piede di guerra
I sindacati sono pronti allo sciopero nazionale a oltranza, con manifestazioni che potrebbero portare - secondo il segretario generale della Fabi Lando Sileoni - circa 40mila bancari in piazza a Milano. Ma cosa ha inasprito in questo modo il clima? Secondo la Fabi i banchieri vogliono arrivare alla rottura del tavolo sul rinnovo contrattuale, dimostrando un atteggiamento di chiusura ("più guadagnano e meno vogliono spendere", accusa il sindacalista). Anche se i nomi non li fa, parla di rappresentanti di due importanti banche, uno italiano e uno francese, e delle loro posizioni assunte durante il comitato esecutivo Abi del 16 ottobre.I due avrebbero puntato i piedi su argomenti caldissimi. Uno infatti vorrebbe più licenziamenti (nei piani industriali delle banche sono previsti già tanti esuberi), e al tempo stesso si è dimostrato molto rigido di fronte alla prospettiva di aumenti salariali chiesti dai sindacati (circa 200 euro). Il secondo invece vorrebbe tagliare i versamenti obbligatori al Fondo per l’Occupazione Giovanile (istituito col contratto nazionale del 2012 e alimentato con versamenti pari al 4% della retribuzione) perché troppo oneroso per le fasce di stipendio più alte, ritenendo il Fondo persino inutile.
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