Petrolio, virus Wuhan e Sars
Il movimento dei prezzi - che seguendo una Ichimoku cloud strategia si muovono sotto la kumo - suggerisce che il mercato sta scontando un impatto abbastanza consistente del virus Wuhan sulla domanda. Ciò risulta ancora più evidente se si osservano la pressione che si è avuta sul petrolio raffinato. Per i mercati il potenziale impatto sulla domanda è sostanzialmente maggiore rispetto allo scoppio della SARS nel 2003, perché colpisce il forte incremento di domanda registrato in Asia da allora, in particolare dalla Cina. Pechino infatti è passato da una richiesta di poco superiore al 7% nel 2003, fino al 13,5% registrato nel 2018. Quindi qualsiasi colpo alla domanda in Cina e in tutta l'Asia, finisce per avere un impatto più significativo sul mercato petrolifero rispetto al 2003.I dubbi che pesano sul mercato
La grande incognita per i mercati è per quanto tempo resteranno in vigore le restrizioni ai viaggi imposte dalle autorità cinesi, e se queste possano diventare ancora più rigorose. Se così fosse infatti, le implicazioni per la domanda di petrolio diventerebbero ancora più significativi, con conseguenti effetti sul prezzo del petrolio.Annotazione: le negoziazioni di commodities richiedono comunque una accurata conoscenza dei pattern. Bisogna ad esempio conoscere la figura cuneo wedge trading.
Insomma si prospetta un altro bel problema per l'OPEC +, che si sta già sforzando notevolmente per mantenere il mercato in equilibrio. Una domanda più debole ora renderebbe il loro lavoro più difficile. Una prolungata pressione sui prezzi potrebbe spingere il cartello a fare tagli ancora più profondi, sebbene le attuali interruzioni dell'offerta in Libia (di cui il mercato sembra essersi ampiamente dimenticato) al momento diano un piccolo sollievo.
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