lunedì 27 gennaio 2020

Export italiano:lo spumante tira fuori dai confini: +8,5% di vendite nel 2018

L'export dello spumante italiano continua a far registrare numeri importanti, e supera di gran lunga il più "nobile" champagne (che però spunta prezzi decisamente più elevati). Le bollicine prodotte in Italia sono sempre più apprezzate all’estero: Stati Uniti, Gran Bretagna, ma soprattutto Russia e Giappone.

I numeri di produzione ed export

La produzione nazionale di spumanti lo scorso anno è stata di 750 milioni di bottiglie. Meno di un terzo (200 milioni) è stato destinato al mercato interno, mentre 550 milioni sono state inviate all'estero. Si tratta di una crescita in volume dell'8,5% rispetto al 2018, mentre in valore l'incremento è stato del 3,9%. Il giro d’affari al consumo è stimato pari a 6,1 miliardi di euro. Questo emerge da una proiezione della Coldiretti sulla base dei dati Istat relativi ai primi dieci mesi del 2019.

La destinazione più sostanziosa del nostro export è il Regno Unito, dove c'è stato un aumento di vendite pari al 4%. Seguono gli Stati Uniti, con un balzo dell'13%, nonostante il forte impatto delle tensioni commerciali e dei timori collegati ai dazi. Terzo paese di sbocco è la Germania, dove però è stato registrato un calo dell'11% rispetto all'anno precedente. Emergono però nuovi paesi molto interessati alle nostre bollicine. La Russia ad esempio, dove si registra un aumento del 23%.

Prodotto e rischio imitazioni

A livello di specifico prodotto, il prosecco (nelle varie denominazioni DOCG e DOC) rimane il prodotto di punta del made in Italy. Il Franciacorta mantiene il suo primato tra la produzioni di vini con metodo classico.

Se l'export italiano continua a viaggiare a marcia spedita, il rovescio della medaglia è la presenza sempre più minacciosa delle imitazioni. Un fenomeno ormai presente in tutti i continenti a partire dall'Europa, dove sono in vendita bottiglie dal Kressecco al Meer-Secco prodotte in Germania che richiamano palesemente al nostrano Prosecco che viene venduto addirittura sfuso alla spina nei pub inglesi.

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