I driver di Tesla a Wall Street
Circa i dati aziendali, nell'ultimo trimestre del 2019 sono state effettuate 112mila consegne dalla casa automobilistica di Elon Musk, a fronte delle 106 mila attese dagli analisti. Nell'intero anno scorso le consegne sono state 367mila, centrando sia pure di poco il target fissato tra 360-400mila. Si tratta di una crescita del 50% rispetto all'anno prima. Inoltre Tesla beneficia anche delle ottime prospettive in Cina, primo mercato al mondo per le auto elettriche (nei giorni scorsi si è tenuta la cerimonia di consegna della prima Model 3 prodotta in Cina).Oltre a questi dati, una spinta alle quotazioni a Wall Street è giunta pure dal nuovo target fissato da Oppenheimer a 612 dollari, rispetto ai 385 dollari precedenti. Gli analisti ritengono che l’elevata tolleranza al rischio di Tesla, la sua capacità di apprendere dagli errori del passato e l’ambizione più grande rispetto ai competitor, possano essere una "minaccia esistenziale" per altre compagnie, che non hanno lo stesso spirito innovativo della compagnia di Musk.
Il rally della capitalizzazione
Grazie al balzo a Wall Street, la capitalizzazione di Tesla è cresciuta del 100% in pochi mesi, arrivando a 94 miliardi di dollari. Quanto GM e Ford messe insieme. Il balzo diventa ancora più eclatante se si pensa che a inizio giugno 2019 il titolo valeva solo 178 dollari, e quindi da quel momento il guadagno è stato del 190%. Ne beneficia appunto lo stesso Musk (finora 40esimo nella lista dei più ricchi a livello globale stilata da Forbes, guidata da Jeff Bezos e Bill Gates) che in pochi mesi ha visto il suo patrimonio balzare a 29 miliardi di dollari.Il prossimo passaggio importante per Tesla è l'uscita dei conti, che verranno resi noti il 28 gennaio.
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