giovedì 13 maggio 2021

Inflazione, il rialzo shock negli USA fa riemergere i timori di mercati e banche centrali

I mercati hanno fatto bene a muoversi con cautela, prima del rilascio del dato USA sull'inflazione. Perché s'è rivelato un vero e proprio shock.
Era infatti dal 1992 che non si vedeva un +0,9% mese su mese, e il 4,2% annuo risulta il dato più alto in 13 anni. Entrambi i report sono andati molto oltre le previsioni.

Torna la paura dell'inflazione

Se è vero che la FED ha sempre detto che l'inflazione avrebbe potuto avere una fiammata temporanea, nessuno immaginava che potesse essere così forte. E proprio per questo, crescono i dubbi riguardo al fatto che non sarà del tutto temporanea (Senza contare che c'è un'inflazione non rilevata dalle statistiche ufficiali, come quella legata ai prezzi delle case, aumentati del 18% nell'ultimo anno).
E qui nasce il grosso dubbio, come conseguenza logica: la FED dovrà rivedere la sua politica monetaria accomodante? Le altre banche centrali cosa faranno?

Situazione delicata per la FED

Una prima reazione in tal senso l'ha fornita il vice presidente Fed, Clarida. Incalzato dalle domande, ha ammesso che il dato sull'inflazione lo ha sorpreso. Non solo, ha anche aggiunto che bisognerà valutare come si evolverà questa situazione. Immettendo così un'altra bella dose di nervosismo nei mercati. Del resto l'inflazione è stata il grande spauracchio di mercati e banche centrali di questi ultimi tempi.

Annotazione: uno degli strumenti da conoscere per negoziare il dollaro è il commodity channel index CCI oscillatore.

La reazione dei mercati

Sta di fatto che il Dollaro, che fino a ieri stava viaggiando stancamente, ha avuto una forte fiammata mentre i rendimenti sono saliti. E i segnali opzioni binarie gratis si sono sbizzarriti.
L'indice del dollaro USA è salito a 90,8 dopo che aveva toccato i minimi di 10 settimane all'inizio della settimana. Il timore dell'inflazione ha colpito forte anche a Wall Street, che ha chiuso con gli indici in pesante calo. La paura è legata a un ritiro anticipato delle misure di stimolo, soprattutto dopo che il segretario al Tesoro, Janet Yellen, non ha escluso un giro di vite al costo del denaro.

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