venerdì 21 gennaio 2022

Risparmio gestito, l'Italia continua a crescere ma il gap con l'Europa rimane

Nonostante la pandemia, i numeri dell'industria del risparmio gestito in Italia nel 2021 sono stati molto lusinghieri. Lo sprint conferma che il settore sta vivendo una fase di sempre crescente vitalità. Tuttavia, come vedremo, il divario rispetto ai top dell'Europa rimane ampio.

La corsa del risparmio gestito

Il quadro complessivo si può ricavare dai dati resi noti dalle principali società del settore, quotate in borsa. Anima, Azimut, Banca Generali, Fineco e Mediolanum settimana scorsa hanno infatti diffuso i dati sulla loro raccolta netta. Da essi si evince che negli ultimi 12 mesi la raccolta complessiva è stata superiore ai 52 miliardi di euro.

Per rendere meglio l'idea, si tratta di quasi il doppio rispetto al 2020, quando la raccolta netta fu di appena 28 miliardi. volendola rappresentare il trend su una media mobile di convergenza divergenza, troviamo il dato be oltre il MACD.

Un decennio in crescita

Se il dato complessivo può dire solo parzialmente il successo che sta avendo il settore del risparmio gestito, sicuramente di maggiore impatto è la considerazione che nell'ultimo decennio la massa complessiva gestita dal settore è cresciuta del 154%. Infatti è passata dai 610 miliardi del 2011 agli oltre 1550 miliardi della fine del 2020.
Il settore del risparmio gestito italiano sta quindi viaggiando più velocemente dell'intera Europa, dove nello stesso decennio di riferimento la crescita è poco più che raddoppiata. E' infatti salita da 13.600 a 28.400 miliardi.

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Prospettive ottime, ma l'Europa è avanti

Oltre ai dati del recente passato, ci sono soprattutto le prospettive incoraggianti per il settore del risparmio gestito. In base alle cifre pubblicate di recente dai principali player, si evince infatti un certo ottimismo riguardo al prossimo futuro. La tendenza crescente dovrebbe quindi confermarsi ulteriormente.

Il dinamismo che il mercato nazionale dimostra ormai da qualche anno, è servito soltanto a ridurre le distanze con gli altri principali Paesi del Continente, che restano in molti casi ancora rilevanti. Siamo infatti al sesto posto nel Continente, mentre al primo posto c'è l'irraggiungibile Gran Bretagna (con 10.442 miliardi di euro a fine 2020). Seguono Francia, Germania, Svizzera e Paesi Bassi. Il mercato tedesco valeva in termini di Pil nazionale meno di quello italiano: circa I'87 contro il 94 per cento.

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