I timidi progressi che ci sono stati dei negoziati tra Ucraina e Russia hanno dato un poco di speranza ai commercianti di alcuni prodotti agricoli. Sperano che i prezzi del grano, del mais e della soia possano invertire la tendenza che li ha visti schizzare al rialzo delle ultime settimane.
La corsa forte dei prezzi del grano
Il timore dei mercati è esploso parallelamente alla guerra in Ucraina. Lo scoppio del conflitto ha infatti interrotto le spedizioni dal Mar Nero, provocando un balzo dei prezzi del grano fino ai massimi di 14 anni, oltre i 12 dollari per bushel. Chi sa cos'è swing trading ne ha approfittato. Nervosismo sui mercati
I prezzi del grano sembrano essersi stabilizzati da qualche giorno poco sopra i 10 dollari per bushel, ossia sui minimi di un mese. Basta vedere i dati sui siti di opzioni binarie broker Europa per notarlo con chiarezza.
A contenere il rally hanno contribuito i timidi progressi nei negoziati di pace. Ma non si riesce a spingere il prezzo più in basso. Infatti sono riemersi i timori di nuove sanzioni contro Mosca e di una conseguente interruzione delle esportazioni dalla regione del Mar Nero.
Una speranza è affidata al report sulla semina primaverile e sulle scorte trimestrali di grano negli Stati Uniti.
Notizie da India e USA
Per quanto riguarda i fondamentali di mercato, occorre evidenziare che gli ultimi report indicano che l'India - secondo produttore mondiale di grano - potrebbe raggiungere un livello export da record nel prossimo anno. La spinta produttiva è arrivata proprio dal forte rincaro dei prezzi del grano, che ha reso il mercato indiano molto competitivo. Il Paese ha la possibilità di spedire 12 milioni di tonnellate all'estero, secondo le stime riferite da Bloomberg.
Notizie confortanti arrivano anche dagli Stati Uniti. In Kansas le condizioni di raccolta sono decisamente buone, e questo aumenta le prospettive di una maggiore offerta.
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