La crisi politica potrebbe avere delle ripercussioni pesanti sull'economia italiana. Lo affermano gli analisti di Fitch in una nota. Secondo l'agenzia di rating, è abbastanza per far scattare un allarme sui conti del nostro Paese. Nel frattempo, Fitch conferma il rating a BBB.
La nota di Fitch su politica ed economia italiana
Le dimissioni annunciate da Mario Draghi potrebbero condurre il Paese verso le elezioni anticipate, che aprirebbero scenari molto gravi. Ma anche se non si arrivasse a questo punto, ci saranno delle conseguenze. Secondo Fitch è molto "probabile che le riforme strutturali e il risanamento di bilancio diventino più impegnativi".L'agenzia rimarca come le divisioni pre-esistenti tra i partiti che sorreggono la maggioranza, diventeranno sempre più ampie con l'avvicinarsi delle elezioni (attese per giugno del 2023), con inevitabili ripercussioni sull'agenda politica. Di conseguenza, i passi necessari per dare sostegno all'economia italiana diventeranno più ardui da compiere.
Tra i fattori di tensione che Fitch si spetta che aumentino, c'è quello fiscale. Per essere compiacenti nei confronti degli elettori, è probabile un allentamento fiscale nella prossima legge di bilancio.
Elezioni subito: un disastro
Se non ci sarà Draghi-bis e si andasse subito al voto, la stessa legge di bilancio diventerebbe assai difficile da approvare. E renderebbe più difficile per l'Italia centrare gli obiettivi per la prossima tranche dei fondi del NextGeneration Eu a dicembre, o indebolirebbe la capacità delle autorità di distribuire i fondi già ricevuti.
Fitch ha così rivisto alcune previsioni riguardo all'economia italiana. Ad esempio ci dovrebbe essere un deficit maggiore di quello stimato dal governo (5,9% del Pil, contro 5,6%), mentre per l'anno prossimo stima una "modesta riduzione" del deficit al 4,5% del Pil (il governo prevede 3,9%).
Anche Moddy's lancia l'allarme
Ma l'agenza Fitch non è la sola a mostrare preoccupazione per l'economia italiana. Anche Moody's evidenzia che la crisi politica è un evento molto negativo, con ripercussioni anche sull'economia italiana.
In primo luogo perché sarà più difficile attuare politiche valide prima delle elezioni, specie quelle necessarie per sbloccare la terza rata dei fondi di risanamento dell'UE.
Inoltre sarà difficile trovare un accordo sul bilancio 2023, che bisogna presentare alla Commissione UE entro ottobre, o su politiche per gestire i rischi legati alla dipendenza dell'Italia dal gas russo.
"È probabile che il ritorno dell'instabilità politica e il mancato raggiungimento degli obiettivi Pnrr - si legge - indeboliscano la fiducia degli investitori".
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