martedì 26 luglio 2022

Redditi, l'indagine di Bankitalia evidenza un aumento delle disuguaglianze

L'ultima indagine effettuata dalla Banca di Italia sull'andamento dei redditi delle famiglie italiane, ha evidenziato che il livello attuale è nettamente inferiore rispetto a quello del 2006.

La dinamica del reddito

Quello che ha inciso sull'andamento dei redditi negli ultimi 16 anni sono evidentemente le 3 recessioni che hanno colpito il nostro Paese.

Eppure dal 2016 al 2020 c'è stato un balzo in avanti del reddito equivalente (ossia calcolato a prezzi costanti è corretto per confrontare tra loro nuclei con diversa composizione). Infatti è aumentato del 3,7%. Ma se il livello viene confrontato con quello che c'era nel 2006, risulta quasi del 8% inferiore.

Crescono le disuguaglianze

Un dato preoccupante, che ha sottolineato la Banca d'Italia, riguarda l'ampliamento delle disuguaglianze. La metà meno ricca delle famiglie possedeva appena l'8% del patrimonio netto complessivo. La metà di quest'ultimo invece era nelle mani di un gruppo assai ristretto, composto dal 7% più ricco del paese.

Questo andamento risente anche di una doppia tendenza. Da un lato il calo del valore delle proprietà immobiliari, che sono quelle più importanti delle famiglie meno abbienti. Dall'altro l'aumento delle attività finanziarie, che sono invece gli asset più gettonati tra le persone ricche.
Tutto ciò ha spinto la ricchezza media posseduta dal %% dei più facoltosi verso crescita del 20% rispetto al 2016.

Indebitamento e precarietà finanziaria

Oltre ad un divario dei redditi medi e delle ricchezze, l'analisi di Bankitalia evidenzia anche la crescita delle famiglie indebitate. La quota sul totale è infatti salita al 24,7%, rispetto al 21,3% del 2016. Una buona parte dell'aumento è legato sia all'acquisto delle abitazioni, sia a finalità di consumo.

Il dato positivo invece riguarda le famiglie vulnerabili sotto il profilo finanziario. Si tratta dei  nuclei con un reddito equivalente inferiore a quello mediano e una spesa annua per il servizio del debito superiore al 30% del reddito. Sono infatti diminuite del 4 % ed oggi sono soltanto il 2% dell'intera popolazione.

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