Per i giovani italiani l'apertura di una propria azienda è sempre stato un percorso a ostacoli, anche molto costoso. L'unica luce nell'intero panorama arriva dal settore agricolo, dove le imprese gestite da under 35 continuano a crescere.
Agricoltura e imprese
A fornire i dati sulla situazione delle imprese guidate da giovani in Italia è stata Coldiretti. Emerge allora che ogni giorno del 2022 sono nate mediamente 17 nuove imprese agricole condotte da giovani. Si tratta dell'unico settore in cui l'imprenditoria giovanile è riuscita a migliorare rispetto al decennio precedente. L'incremento di questo periodo infatti è dell'1%, mentre in altri settori si registra un calo del 13%. In alcuni casi la caduta è stata anche superiore al 25%, come nel caso del settore tessile (-28%).
Il ritorno alla terra
Per i giovani italiani si tratta di un ritorno alle origini, quando erano i loro nonni a dedicarsi alla terra, alla coltivazione e dall'allevamento. Intanto però il panorama di opzioni si è arricchito, comprendendo anche l'attività di agriturismo, le vendite dirette, lo sviluppo di bioenergie e dell'economia green.
Nell'ultimo decennio su questa tendenza hanno inciso probabilmente le crisi economiche, lo scoppio della pandemia e della guerra.
La fotografia delle imprese giovanili
Quasi un giovane imprenditore agricolo su 5 è laureato. Più di un'impresa su tre è molto informatizzata, mentre una su quattro ha realizzato delle innovazioni nell'ultimo triennio.
In sostanza la presenza dei giovani nell'ambito agricolo ha in qualche modo rivoluzionato l'intero mestiere. Va aggiunto che i risultati sono ottimi, visto che il fatturato risulta più elevato del 75% della media degli altri settori, e con il 50% in media di occupati in più rispetto all'imprenditoria giovanile negli altri settori.
L'ostacolo
Va detto che neppure le imprese agricole sfuggono alle difficoltà che sono tipiche dell'accesso ad ogni attività per i giovani. Il prezzo medio di un ettaro di terreno agricolo sfiora il 21 mila euro, ma si può arrivare alla iperbolica cifra di 1,5 milioni di euro per i vigneti dei grandi vini del Nord.
Si tratta di prezzi medi, anche se bisogna sottolineare le grosse differenze tra i singoli territori. Tra gli 8.800 media nelle isole e i 29.000 euro c'è infatti una grandissima differenza.
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