Anche oggi è stata una giornata magra per gli investitori dei mercati azionari europei. I listini sono andati in calo, dopo alcuni dati macroeconomici che hanno deluso. Spicca soprattutto la crescita dell'inflazione tedesca, al di sopra delle attese.
Sui mercati si avverte anche il peso di alcune dichiarazioni aggressive da parte di esponenti della Federal Reserve.
La giornata degli investitori
I listini azionari del vecchio Continente sono andati tutti in calo, ad eccezione di quello londinese, cresciuto quasi di 0,5%.Gli investitori di Piazza Affari hanno soprattutto venduto, tanto che l'indice FTSE MIB alla fine chiude con una perdita dello 0,59%. Al contrario, rimane intorno alla linea di parità il FTSE Italia All-Share, che chiude la giornata a 29.738 punti. Sotto la parità il FTSE Italia Mid Cap e il FTSE Italia Star (-0,41%).
Ribassi anche nel resto d'Europa. A Francoforte l'indice principale ha perso lo 0,39% mentre gli indicatori scalping DAX evidenziano pessimismo, Parigi segna -0,46%. Rosso anche ad Amsterdam.
I dati di Milano
Su listino milanese gli investitori hanno scambiato titoli per un controvalore di 3,6 miliardi di euro. Si tratta di un valore quasi doppio rispetto a quello di ieri. Segnano invece un incremento di quasi il 50% i volumi di titoli scambiati.
Il titolo più acquistato del giorno risulta Moncler (+3,29%), premiato dagli investitori per via dei conti molto positivi del 2022.
La giornata è stata molto positiva anche per Stellantis (+3,03%) e per Pirelli (+1,43%). Acquisti anche su Saipem (+1,15%), dopo la notizia di una nuova commessa in Costa d'Avorio per 750 milioni.
La palma del titolo peggiore spetta invece a Diasorin (-2,76%).
Gli altri mercati
Sul fronte valutario la giornata è stata molto positiva per l'euro. Il cambio rispetto al Dollaro infatti è cresciuto fino ad arrivare in prossimità di 1,07, prima di cedere parte dei guadagni. Sul grafico si sta formando un pattern pennant trading analisi tecnica.
L'oro scambia con guadagno frazionale dello 0,7%. Il petrolio è in discesa, con il brent a 83,02 dollari al barile (-0,5%) e il Wti, a 76,7 dollari (-0,45%). Il prezzo del gas rimane sostanzialmente stabile sopra i 47 euro al megawattora.
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