lunedì 5 febbraio 2024

Finanza, macché inclusione: una famiglia su 20 non ha neppure il conto corrente

Spesso e anche di recente, Bankitalia ha sottolineato l'importanza di educare la popolazione ai temi della finanza. Ma forse prima di educare, bisognerebbe includere. C'è infatti un dato allarmante che riguarda le famiglie italiane: oltre il 4% non ha neppure un conto corrente bancario o qualcosa di simile (ossia 2,3 milioni di persone).

La quotidianità e la finanza

Per capire quanto sia preoccupante questo aspetto, bisogna riflettere su tutti quegli aspetti della vita quotidiana che richiedono l'accesso ai servizi più semplici della finanza, che sia un conto corrente o un deposito bancario, oppure un conto postale. 

Dall'accredito dello stipendio al pagamento delle bollette, dall'accensione di un mutuo alla stipula di un'assicurazione sulla vita. Ma la lista sarebbe lunghissima e ci fermiamo qui.

Molto più grave al Sud.

Questo quadro così desolante di esclusione finanziaria è molto più grave al Sud e nelle isole, dove ci sono 1,1 milioni di famiglie che non hanno un conto corrente (le percentuali sul totale sono rispettivamente il 56 e il 22%). Le famiglie finanziariamente escluse del Nord sono il 16%, mentre solo il 6% risiede al Centro.
E' evidente che c'è una voragine territoriale che spacca il Paese, dividendolo tra Nord e Centro da una parte, e Sud e isole dall'altra.
Ma ci sono situazioni ancora più allarmanti: in Campania e Molise le che non dispongono di un conto corrente sono il 20%.

Finanziamenti

Se già il dato sui conti correnti mostra un Paese con realtà complicate, il concetto è ancora più forte se si guarda ai finanziamenti rateali. Nel 2020 il 18% si è visto rifiutare la domanda, ma se al Nordest più del 90% delle richieste viene accolto, al Sud tale percentuale crolla al 57,5%.

Tale divario rispecchia anche la distanza tra i cittadini e i servizi finanziari, perché le filiali sono sempre meno. Oltre quattro milioni di italiani abitano in Comuni dove non c'è neppure una filiale bancaria. Manco a dirlo, la maggior parte dei casi riguarda Sud e Isole.
Con un rischio enorme, perché se i servizi finanziari sul territorio mancano, aumentano le richieste fatte a società finanziarie borderline, che sfuggono alle stringenti regolamentazioni previste per le banche vere e proprie. Peggio ancora, si rischia di cadere nella rete dell’usura.

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