mercoledì 14 febbraio 2024

Lavoro, cala ancora il numero di artigiani (mentre le partite Iva aumentano)

Gli ultimi dati sul lavoro, resi noti dall'ufficio studi della CGIA, hanno messo in evidenza un calo costante del numero di artigiani del nostro paese. Un dato che deve far riflettere, visto che dopo la crisi Covid è comunque tornato a crescere il numero di partite IVA, che oggi complessivamente supera i cinque milioni

I dati sul lavoro

In base allo studio effettuato dall'associazione degli Artigiani e piccole imprese, il panorama professionale è abbastanza eterogeneo. Nonostante il settore del lavoro autonomo sembri godere di una buona salute nel suo complesso, ci sono professioni in grande difficoltà.

Un esempio su tutti sono gli autonomi "tradizionali", come ad esempio gli artigiani. Uno scenario analogo riguarda i piccoli commercianti e gli agricoltori.
Al contrario, la crescita delle partite IVA è trainata soprattutto dai lavoratori senza albo o ordine professionale, come ad esempio il web designer o i social media manager, come anche i pubblicitari e gli amministratori di condominio.

L'andamento del lavoro autonomo

All'interno del nostro sistema economico il ruolo del lavoro autonomo è fondamentale, soprattutto nel Nord-Est del paese. Complessivamente il blocco autonomo è rappresentato da oltre sei milioni di persone, che prima dello scoppio del Covid produceva quasi 200 miliardi di PIL. 

Una volta superata la crisi Covid, il loro numero è tornato a crescere anche grazie all'introduzione del regime forfettario per le attività autonome. Non si può trascurare neppure il ruolo delle cosiddette "false partite IVA", che sono state aperte con il boom dello smart working.

Le difficoltà delle professioni tradizionali

Come detto all'inizio, tuttavia, lo scenario è molto eterogeneo. Il numero complessivo di artigiani, commercianti e agricoltori è in discesa negli ultimi anni.

In percentuale il calo più marcato è stato quello degli artigiani, che tra il 2014 e il 2022 sono scesi del 15% (quasi 260.000 in meno). I commercianti sono calati di 203.000 unità, ossia quasi il 10%. Un calo del 7,5% ha invece interessato gli agricoltori (-33500 unità).

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