Franco svizzero sui minimi di 3 mesi
Le prospettive meno fosche riguardo alla guerra commerciale tra USA e Cina e i dati macro più confortanti in arrivo dall'Eurozona, hanno creato un clima più sereno sulle piazze finanziarie. Se andiamo a esaminare le operazioni poste in essere dai manager del risparmio gestito, si può vedere come essi abbiano aumentato il numero dei contratti “net short”, ossia delle posizioni ribassiste sul franco, fino a toccare livelli che non si vedevano da 13 anni a questa parte.Il cambio dell'euro contro il franco svizzero nel frattempo è salito nella seconda metà di aprile a 1,14, ovvero al livello più debole da 3 mesi, con formazione di pattern pennant trading. Se allarghiamo l'orizzonte a tutto il 2019, il rialzo dell'euro contro il franco è del 4,6%. Le prospettive future non fanno intravedere segnali di ripresa da parte della valute elvetica, a meno che non ci siano nuovi shock (Brexit?).
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Cosa fa la banca centrale
Nel frattempo la banca centrale svizzera ha abbassato le previsioni sull'inflazione, portandole allo 0,3%. Anche per questo, nonostante una crescita ancora molto solida, la SNB non intende alzare i tassi, fermi al minimo storico del -0,75%. Almeno finché una mossa analoga non verrà fatta dalla BCE, il governatore Thomas Jordan non intende muoversi. Il rischio infatti è quello di innescare un afflusso di capitali, con conseguente aumento del tasso di cambio e un rischio di penalizzare le esportazioni. In sostanza un cambio pi debole va benissimo all'istituto centrale.Va rimarcato però in proposito che nel corso dell'ultimo periodo, proprio a causa del calo del franco contro l'euro, la BNS non starebbe più intervenendo sul mercato dei cambi. Evidentemente non lo ritiene più necessario come qualche tempo fa.
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