venerdì 4 settembre 2020

Mercato del petrolio, i dubbi sulla tenuta della domanda indeboliscono i prezzi

Sono stati giorni assai intensi per il mercato del petrolio. Gli effetti dell’Uragano Laura e il lieve recupero del dollaro hanno alimentato un po' di volatilità sull'oro nero, che giovedì è scivolato sui minimi di un mese, dopo i dati sulla domanda che non accenna a migliorare.
Il recente calo ha fatto sorgere qualche dubbio sulla tenuta del mercato, con diversi analisti che si sono chiesti se Wti e Brent possano subire una correzione più pesante nel breve periodo.

I timori del mercato sulla domanda


Come detto, il recente calo del prezzo fa seguito al timore di una crescita dei timori sulla domanda di carburante negli Stati Uniti e la lenta ripresa economica dalla pandemia. Questi fattori stanno pesando sul sentiment degli investitori, spingendo i prezzi del petrolio al livello più basso dall’inizio di agosto.
I futures sul Brent sono scivolati poco sopra 43 dollari al barile. Il WTI è andato anche sotto i 41 dollari al barile. Non ci sono figure di continuazione trading, che fanno ipotizzare una persistenza dell'andamento rialzista degli ultimi tempi.

Dati sulle scorte e sul mercato

Settimana scorsa, negli USA la domanda di carburante è scesa a 8,78 milioni di barili al giorno, secondo i dati Energy Information Administration - Eia (le scorte di greggio statunitensi sono invece diminuite di 9,4 milioni di barili, frutto specialmente del calo record della produzione). La domanda di benzina rimane così ben al di sotto dei numeri dell’anno scorso.
Anche gli altri prodotti petroliferi evidenziano consumi in calo, mentre altri dati macro confermano che la ripresa non è così vigorosa come si sperava. Tutto questo incide negativamente sul mercato del petrolio.

Nota tecnica: petrolio e dollaro sono inversamente correlati. si può negoziare il biglietto verde sfruttando gli indicatori scalping forex.

Il fronte OPEC

Alle quotazioni di oro nero giunge un po' di sollievo dal fronte dell'offerta. L'Iraq ha negato di aver chiesto l’esenzione dai tagli alla produzione da parte dell’Opec+ nel primo trimestre del prossimo anno. Potrebbe inoltre estendere di due mesi il periodo per effettuare ulteriori tagli di compensazione. Ma in generale l'OPEC è preoccupato, perché potrebbe dover rivedere il suo piano per aumentare la produzione se i prezzi continueranno a scendere.

Nessun commento:

Posta un commento