martedì 27 ottobre 2020

Tariffe commerciali, il WTO autorizza l'Europa a colpire gli States

L'Unione Europea potrà imporre tariffe commerciali per 4 miliardi di dollari sui prodotti americani, come compensazione per il danno subito a causa degli aiuti di stato concessi dal governo americano alla Boeing. Lo ha deciso l'Organizzazione mondiale del commercio (WTO), che in tal modo punisce gli USA per la vicenda in cui sono coinvolti i colossi dell'aviazione civile Boeing e Airbus.

Scontro a suon di tariffe commerciali

Per questa stessa controversia, dallo scorso mese di ottobre gli USA stanno colpendo i prodotti europei con tariffe commerciali da 7,5 miliardi di dollari. Ad autorizzarli fu proprio il WTO, con una decisione presa lo scorso luglio, in risposta agli aiuti di Stato forniti ad Airbus.

La disputa Ue-Usa sui sussidi ad Airbus e Boeing è cominciata nel 2004, subito dopo che l'azienda europa si impose come primo produttore per consegne di velivoli nel mondo, sulla storica rivale americana. Nel corso degli anni la disputa ha assunto toni molto accesi. La decisione del Wto rischia di far alzare ulteriormente il clima di tensione commerciale tra le due sponde dell'Atlantico, proprio nell'imminenza delle elezioni presidenziali Usa del 3 novembre.

L'UE vuole evitare lo scontro

Dall'Europa arriva comunque una mano tesa a Trump (o comunque al prossimo presidente). "Per noi il risultato migliore sarebbe un accordo negoziato con gli Usa", ha ribadito il Vicepresidente della Commissione UE con delega al commercio Valdis Dombrovskis. Tuttavia, nel caso in cui non ci fosse disponibilità a trattare dall'altra parte, allora l'UE andrà avanti come deciso dal WTO, colpendo gli Usa con tariffe commerciali. "In assenza di un risultato negoziale, saremo costretti a malincuore a difendere i nostri interessi e rispondere in modo proporzionato”.

E' chiaro che una soluzione diplomatica sarebbe quella migliore, a maggior ragione oggi, in un contesto già reso difficile dalla crisi economica innescata dalla pandemia. Ricordiamo che gli Stati Uniti sono il primo mercato extraeuropeo per molti prodotti (in Italia vale soprattutto per il settore agroalimentare).

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