La crescita economica dell'Italia viene rivista al ribasso dal nostro istituto di statistica. Questa mattina infatti Istat ha comunicato che nel terzo trimestre del 2020, il nostro PIL è cresciuto del 15,9% rispetto al trimestre precedente, contro il +16,1% indicato il 30 ottobre scorso.
Si tratta di un valore corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato. Infatti occorre tenere presente che il terzo trimestre del 2020 ha avuto quattro giornate lavorative in più rispetto al trimestre precedente e una giornata lavorativa in più rispetto al terzo trimestre del 2019.
Altri dati crescita economica dell'Italia
Se facciamo un confronto con l'anno scorso, l'indicatore di crescita economica ha avuto una contrazione del 5%, contro il calo tendenziale del 4,7% rilevato ad ottobre.Anche la stima del Pil acquisito - ossia quello che si otterrebbe con una variazione nulla nel quarto trimestre - è stato soggetto ad una revisione al ribasso. Infatti l'Istat ha portato il dato calcolato a ottobre, che era -8,2%, fino a -8,3%.
Il rapporto del OCSE
Anche l'OCSE ha determinato le proprie stime sul Pil dell'Italia, all'interno del suo rapporto sulle Prospettive Economiche pubblicate oggi a Parigi. Secondo l'organismo internazionale, dopo la pesante crisi che si concretizzerà in questo sciagurato anno, la crescita economica italiana sarà del 4,3% in 2021 e del 3,2% in 2022.
Secondo l'OCSE, la disoccupazione nel nostro Paese aumenterà dal 9,4% di quest'anno fino all'11% del 2021. Ma tale livello rimarrà comunque molto alto anche nel 2022, dove si prevede sarà al 10,9%.
L'OCSE avverte che la ripresa sarà lenta e disuguale, e potrà essere davvero più slanciata solo quando arriveremo all'immunità generale, ossia quando un vaccino efficace sarà stato distribuito ampiamente. Tuttavia, a differenza dei mesi scorsi, il segretario generale dell'Ocse, Angel Gurria, ha parlato di maggiore ottimismo nel futuro. Chiaramente esso è legato alle ultime notizie sui vaccini.
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