Continua a correre forte l'euro, che si spinge su livelli che non si vedevano da oltre due anni e mezzo rispetto al dollaro americano. Il cambio è venuto fuori da quella congestione che durava da parecchio tempo, rompendo i precedenti massimi del 9 novembre e poi quelli dell'1 settembre in area 1,20, allungando poi ulteriormente il passo.
Driver dell'euro e debolezza del dollaro
Il cambio EurUsd ha infatti toccato 1,2139, come non succedeva da aprile 2018. Poi in seguito ha ripiegato verso 1,212. La corsa dell'euro è aiutata dal momento di forte debolezza del dollaro. Il biglietto verde sta pagando il clima di propensione al rischio innescato dalle novità riguardo ai vaccini anti-Covid, ma anche i segnali di progresso verso un programma di stimolo fiscale degli Stati Uniti. Martedì è stato presentato un piano bipartisan da 908 miliardi di dollari, e il presidente della FED Jerome Powell ha rimarcato ieri la necessità di sostegni all'economia Usa.
Index sotto pressione
Questi fattori hanno spinto al ribasso il Dollar Index - che misura l'andamento del greenback rispetto a un paniere di valute principali - al di sotto di 91 per la prima volta dall'aprile del 2018 poiché l'interesse per i safe haven, ossia i beni rifugio, è diminuita ulteriormente negli ultimi tempi. Allo stesso tempo, i bassi tassi di interesse e le preoccupazioni per l'aumento dei livelli di debito negli Stati Uniti lasciano spazio a un ulteriore slancio al ribasso. L'index ha oltrepassato anche una delle Onde di Wolfe Wave pattern trading.
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Dati marco zona Euro
Sul fronte marco, i prezzi al consumo dell'Euro Zona sono rimasti in territorio deflazionistico a novembre per il quarto mese consecutivo, mentre l'indagine PMI ha evidenziato un indebolimento dell'economia, come conseguenza delle nuove misure di lockdown.
In particolare l'indice Pmi composito, che monitora l'attività dei settori servizi e manifatturiero e che misura la fiducia dei direttori degli acquisti, è sceso il mese scorso a 42,7 punti da 49,2 di ottobre, sotto le attese.
L'Indice PMI IHS Markit servizi novembre a 41,7 punti da 46,9 (atteso 41,3). L'IHS Markit Eurozone Composite PMI è stato rivisto leggermente al rialzo a 45,3 nel novembre 2020, da una stima preliminare di 45,1 e rispetto a 50,0 di ottobre, indicando il mese di contrazione più ripido dell'economia del settore privato dell'Eurozona da maggio.
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