mercoledì 6 ottobre 2021

Costo del denaro, primo aumento in Nuova Zelanda dopo 7 anni

Ci si aspettava una mossa restrittiva da parte della banca centrale della Nuova Zelanda, e così è stato. Alla fine della riunione di politica monetaria di ottobre, il board della Reserve Bank of New Zealand ha deciso di alzare il costo del denaro di 25 punti base. E' stato così aumentato allo 0,5%.
Si tratta della prima manovra di aumento varata dalal RBNZ da sette anni a questa parte.

La RBNZ e il costo del denaro

Secondo i policy makers neozelandesi, questa decisione si è resa necessaria per mantenere una inflazione bassa e sostenere il mercato del lavoro.

Ma c'è di più, visto che il board ha previsto un ulteriore aumento del costo del denaro nelle prossime riunioni. Il come e il quando dipenderà dalla prospettiva a medio termine per l'inflazione e l'occupazione.
Tuttavia, secondo gli analisti ci saranno altri ritocchi del costo del denaro, che dovrebbe arrivare all'1,0% entro aprile, e salire fino a 1,5% entro ottobre.

Economia e inflazione neozelandese

Secondo le previsioni della banca centrale, l'attività economica sta rientendo delle recenti fiammate del Covid, ma la situazione migliorerà di pari passo con l'accelerata delle campagne di vaccinazione.
Riguardo invece all'inflazione, la RBNZ prevede un aumento oltre il 4% nel breve termine, a causa dall'aumento dei prezzi del petrolio e dei costi di trasporto. Ma nel medio periodo tornerà a muvoersi verso il target del 2% nel medio termine.

Nota operativa: quando si analizza una valuta, è interessante osservare l'andamento dell'indicatore Aroon forex.

Il dollaro kiwi

Chi adotta una strategia forex giornaliera avrà notato che sul fronte valutario intanto, malgrado la stretta della banca centrale, il dollaro neozelandese ha perso quota rispetto al dollaro USD.
Sui mercati infatti soffia forte il vento dell'avversione al rischio, dopo che l'FMI ha ridotto le previsioni economiche globali. Inoltre continua il momento di forza del biglietto verde americano, per via delle aspettative che la Federal Reserve inizierà a ridimensionare gli acquisti di asset già a novembre.

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