mercoledì 20 ottobre 2021

Denaro, il costo in Cina rimane fermo ma la PBoC immette liquidità nel sistema

Dopo un anno e mezzo dall'ultimo ritocco, il costo del denaro continua a rimanere stabile in Cina. Al termine del meeting della People’s Bank of China, è stato infatti deciso di lasciare il Loan Prime Rate (tasso primario di prestito a un anno) al 3,85%, mentre quello quinquennale è stato lasciato al 4,65%.

La PBoC immette denaro

Tuttavia la Banca centrale cinese una mossa importante l'ha fatta. Ha deciso di iniettare 100 miliardi di yuan nei mercati a un tasso di interesse del 2,2%. Tenuto conto che ci sono 10 miliardi di reverse repo in scadenza mercoledì, complessivamente il denaro iniettato dalla PBoC ammonta a 90 miliardi di yuan. 

Questa mossa serve a mantenere la liquidità ragionevole e sufficiente del sistema bancario.
Le autorità governative cinesi hanno finora optato per strumenti mirati per combattere un rallentamento dell’economia, riducendo le aspettative di un taglio al coefficiente di riserva obbligatoria delle banche.

Riflessi sullo Yuan

Proprio l’iniezione di denaro liquido nel sistema, ha contribuito a spingere lo yuan verso il basso. Molti di quelli che adottano scalping Forex 1 5 minuti hanno puntato forte. La valuta cinese si stava infatti rafforzando a inizio giornata, al punto che il cambio USDCNY aveva toccato il minimo di 4 mesi e mezzo su quota 6,375.

Lo Yuan ha beneficiato delle aspettative del mercato che le ricadute del crack Evergrande Group possano essere contenute. Anche i segnali di allentamento delle tensioni sino-americane hanno fornito un certo sostegno alla valuta del Dragone, giunta al livello più solido dal 2 giugno, prima di ripiegare.
L'aumento dello yuan è stato comunque ampio e diffuso, visto che ha guadagnato terreno non solo nei confronti del dollaro ma anche di altre valute. Inoltre i migliori indicatori forex affidabili sembrano essere ancora positivi per la valuta cinese.

Il FMI rivede le stime sul PIL

Nel frattempo il Fondo monetario internazionale ha operato una revisione al ribasso per il PIL cinese del 2021 all’8% dall’8,4% poiché la ripresa rimane sbilanciata.
Mercoledì, i dati hanno mostrato che i prezzi delle nuove case cinesi si sono fermati per la prima volta da febbraio 2020 a settembre, colpiti dalla stretta creditizia a causa di un giro di vite in corso sugli investimenti speculativi.

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