lunedì 11 ottobre 2021

Lavoratori autonomi, mazzata dal Covid: perse 302 mila partite Iva in 18 mesi

Il mondo del lavoro italiano ha subito un contraccolpo pesantissimo e trasversale a causa della crisi Covid. Una indagine della CGIA mette in evidenza che a subire le conseguenze peggiori è stato soprattutto il mondo dei lavoratori autonomi. Ossia il cosiddetto popolo delle partite Iva.

La pandemia e i lavoratori autonomi

L’Ufficio studi della Cgia evidenzia infatti che da febbraio 2020 (ultimo mese pre-Covid) ad agosto 2021, il numero complessivo dei lavoratori autonomi è sceso di 302mila unità (-5,8%) mentre dei dipendenti è calato di 89 mila (-0,5%).
In termini assoluti, il popolo delle partite Iva è sceso sotto la soglia dei 5 milioni (precisamente 4.936.000), mentre i secondi hanno toccato quota 17.847.000.

Problemi che si aggiungono a problemi

Se il settore già si trovava di fronte a grossi problemi prima del Covid, altri se ne sono aggiunti durante. Le misure restrittive adottate per contenere l'effetto della crisi sanitaria ha comportato chiusure delle attività per decreto, ma al tempo stesso le limitazioni alla mobilità hanno innescato un crollo dei consumi. Si aggiunga poi anche il contemporaneo boom dell'e-commerce, che ha peggiorato la situazione toglieno a tanti autonomi quote di mercato.

...quelli che vengono da lontano

Ma dire che è tutta colpa del Covid è un errore. Già da anni il settore è in crisi e si batte per eliminare diversi problemi: troppa burocrazia, mancanza di credito, tasse elevate, etc
Basti pensare che a marzo 2004 c'erano ben 6.303.000 lavoratori autonomi, oltre un milione in più di quanti ce ne sono adesso. Eppure, come abbiamo visto, solo 302 mila sono imputabili alla crisi Covid.

Il regime forfettario

E intanto all'orizzonte si profila un'altra battaglia per i lavoratori autonomi. I titolari di partita Iva che hanno aderito al regime forfettario, sistema fiscale che prevede una tassazione al 15% fino a 65mila euro di fatturato, non vengono menzionati nel disegno di legge del Governo, approvato martedì scorso.
C'è quindi l'ipotesi di non confermare il forfait, contratiamente a quanto si riteneva in estate. Il motivo alla base delle scelte dell’esecutivo, è quello di semplificare il sistema di tassazione andando nella direzione di un “modello duale”, con la modifica dell’Ires e delle trattenute sul reddito d’impresa.

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