Cresce ancora l'inflazione in Italia, sotto la spinta dei prezzi dell'energia. Lo evidenzia Istat, che ha illustrato l'andamento dei prezzi al consumo di gennaio.
I dati sull'inflazione in Italia
Su base congiunturale, ossia confrontando gennaio 2022 e dicembre 2021, la stima dell’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, è in crescita dell’1,6%.
Su base tendenziale, il dato dell’indice è invece in salita del 4,8% (da +3,9% del mese precedente), confermando la stima preliminare.
Le componenti
La crescita congiunturale dell'inflazione è dovuta soprattutto alla corsa dei Beni energetici regolamentati (+43,8%).
Crescono in modo più contenuto i prezzi dei beni Energetici non regolamentati (+3,0%), dei Beni alimentari non lavorati (+2,0%), degli Alimentari lavorati (+1,3%), dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (+1,1%) e dei Beni durevoli (+0,8%).
Solo i Servizi relativi ai trasporti diminuiscono (-1,6%), a causa per lo più di fattori stagionali.
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Dati tendenziali
Anche la crescita dell’inflazione su base tendenziale è stata innescata in misura prevalente dalla corsa dei prezzi dei Beni energetici. Questi ultimi infatti sono saliti del 38,6%, contro +29,1% di dicembre. A crescere è stata in special modo la componente regolamentata (da +41,9% a +94,6%), mentre è salita in misura minore la componente dei Beni energetici non regolamentati (da +22,0% a +22,9%).
Crescita più contenute si sono viste anche nella categoria dei Beni alimentari non lavorati (da +3,6% a +5,3%) e in quella dei servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (da +2,3% a +3,6%). Frena invece la corsa dei prezzi dei servizi relativi ai trasporti (da +3,6% a +1,5%).
Inflazione core e IPCA
L'inflazione "core",cioè il dato depurato delle componenti più volatili come energia e alimentari freschi, rimane stabile a +1,5%, mentre quella al netto dei soli beni energetici accelera da +1,6% a +1,8%.
L’indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) registra una variazione congiunturale nulla e un aumento del 5,1% su base annua (da +4,2% di dicembre); la stima preliminare era +5,3%.
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