venerdì 13 maggio 2022

Tasse, la pressione ha toccato un nuovo record. Ma sono salite anche le agevolazioni

L'Italia continua ad avere una pressione fiscale enorme. Nel 2021 il peso delle tasse, benché alleggerito grazie a numerosi sgravi fiscali, ha comunque raggiunto un nuovo livello record.

L'Italia e le tasse

tasse pressione fiscaleI dati più recenti sono stati elaborati dall'Osservatorio sui conti pubblici italiani presso l'Università Cattolica. Da essi emerge che nel 2021 la pressione delle tasse sulle tasche degli italiani (ossia il rapporto tra le entrate tributarie/contributive e il Pil, è aumentata dal 42,8% del 2020 al 43,5% del 2021.
Il livello raggiunto lo scorso anno risulta essere il più alto dall'inizio delle serie storiche avvenuto nel 1995.

Cosa spinge la pressione fiscale

L'incremento del peso delle tasse è dovuto principalmente a causa delle imposte indirette, che hanno esercitato una pressione al rialzo dello 0,4%.  

In special modo ha inciso l'IVA, il cui gettito è cresciuto l’anno scorso molto più del Pil, a causa del parziale spostamento dei consumi da servizi a beni (in particolare durevoli) e dal maggiore utilizzo di strumenti di pagamento cashless.
Tuttavia la pressione fiscale risultata in aumento anche per via di altre imposte indirette minori. Ad esempio i proventi da giochi e lotterie nonché le accise sull'energia.

Le agevolazioni fiscali

Va precisato che grazie alle numerose agevolazioni fiscali, aumentate per combattere la crisi provocata dal Covid, la pressione fiscale effettiva e al 41,8% (rispetto al 43,5 complessivo).
Se nel 2020 il totale delle agevolazioni era 23,2 miliardi, nel 2021 sono cresciute a 30,8 miliardi.

In primo luogo un effetto positivo l'ha avuto l'allargamento del bonus IRPEF che è stato disposto come la manovra economica del 2020 ed è entrato a regime l'anno successivo.
Analogo effetto positivo l'hanno avuto i crediti di imposta per compensare tasse e contributi, nonché alcune diverse detrazioni fiscali che sono state riconosciute anche oltre il limite della capienza in dichiarazione dei redditi. Un beneficio l'hanno dato anche gli sgravi contributivi selettivi, ossia quelli che hanno riguardato specifiche categorie di contribuenti oppure particolari zone geografiche (specialmente il Sud).

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