La moda italiana sta viaggiando lungo il sentiero della ripresa, come dimostra l'aumento fatturato del primo trimestre superiore alle aspettative. Tuttavia si temono le conseguenze dell'aumento dei prezzi di energia e materiali.
Lo evidenzia Confindustria Moda, la Federazione Italiana che riunisce le associazioni dei settori Tessile, Moda e Accessorio.
I dati su ordini e fatturato
Il fatturato del primo trimestre nel settore ha registrato una crescita del 19,3%, superiore alle aspettative (+14%). Anche l’andamento degli ordini ha segnato un trend molto positivo, con un aumento del 15% rispetto allo stesso periodo del 2021. Tuttavia, il futuro prossimo lascia qualche perplessità. Nel semestre il fatturato dovrebbe salire del 16%, mentre l'incremento medio delle vendite è atteso al 12,9%. Numeri che sono senza dubbio positivi, ma che al tempo stesso evidenziano una frenata.
Guerra e caro prezzi
Lo slancio è destinato a diminuire a causa delle incertezze sullo scenario internazionale e del caro energia. Sono questi i due fattori di maggiore preoccupazione per le imprese del comparto (tanto che solo l'8% registra un sentiment positivo sull'evoluzione congiunturale del settore).
Pesa il conflitto russo-ucraino, visto che il fatturato realizzato in questi paesi è stato di 1,72 miliardi. Assieme i due Paesi costituivano il decimo mercato di sbocco, con una quota sul totale dell'export pari al 2,5%. Nonostante la quota complessiva sia piuttosto contenuta, alcuni settori e distretti risultano particolarmente esposti.
Ma pesa anche il rincaro del prezzo di energia e materie prime. La guerra ha infatti pesantemente aggravato una situazione di aumento complessivo dei costi, che rappresenta una seria problematica per le imprese.
Il gap con il periodo pre-Covid
Per quanto riguarda l'intero 2022, il fatturato del settore è stimato a 91,7 miliardi. Malgrado continui il recupero importante rispetto all'epoca pre-pandemia, il dato ancora non riesce a chiudere il gap con i livelli del 2019.
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