Il timore che negli Stati Uniti possa innescarsi una recessione economica ha zavorrato il prezzo del petrolio, che è sceso di alcuni punti percentuale nella giornata di mercoledì.
La recessione e il prezzo del petrolio
Le mosse restrittive della FED e delle altre banche centrali per contrastare l'inflazione galoppante, andranno a incidere sulla crescita economica. Aumenta così il rischio che anche gli USA possano entrare in recessione. Questo scenario inevitabilmente influenza il prezzo del petrolio, visto che gli USA sono il maggiore consumatore al mondo.
Va detto però che gli analisti sono divisi sulla questione. Goldman Sachs vede una probabilità del 30% (rispetto alla precedente previsione del 15%); Citigroup la stima al 50%. Al contrario, UBS ritiene che non ci sia pericolo che ciò accade ne' nel 2022 ne' nel 2023.
Effetti pesanti sul mercato
In ogni caso, i timori sul futuro dell'economia americana e quella globale, e i conseguenti effetti sulla domanda di carbutante, hanno spinto il prezzo del petrolio in discesa rispetto ai 120 dollari che avevano settimana scorsa. Nel corso della giornata il Brent era affondato fino a un minimo intraday di 108,21, mentre il WTI era scivolato fino a quasi -7%, attorno ai 102,71 dollari al barile. Nonostante il recupero, il mercato ha chiuso vicino ai livelli più bassi in un mese. Tuttavia, non si vedono ancora pattern di inversione candlestick.
La mossa di Biden
Negli USA intanto il presidente Joe Biden - che aveva lanciato forti critiche contro i giganti del settore oil - chiede di sospendere le tasse federali sul carburante per i prossimi novanta giorni, per contrastare il rincaro dei prezzi alla pompa. L'importo dello "sconto" è circa 18 centesimi per gallone di gas (equivalente a circa 3,7 litri) e 24 per il diesel.
Il presidente ha fatto poi appello alle compagnie petrolifere, affinché trasferiscano ai consumatori "ogni centesimo risparmiato sulle tasse federali", perché in tal modo potrebbe scendere i prezzi alla pompa di 1 dollaro al gallone.
Situazione ancora rialzista
Nonostante la forte discesa, i prezzi del petrolio rimangono molto elevati a causa dell'offerta limitata, e chi segue una strategia trend following continua ad essere rialzista sul mercato. La guerra in Ucraina ha infatti portato a un embargo sul petrolio russo da diversi paesi, mentre l'OPEC non è in grado di pompare più greggio a causa dei sottoinvestimenti.
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