Giornata molto positiva per i mercati europei, dove le Borse chiudono tutte in territorio ampiamente positivo. Una scossa giunge dalle riaperture in Cina, dopo un lunghissimo lockdown. Intanto gli investitori guardano al meeting di politica monetaria della BCE di giovedì, oltre che alle nuove proiezioni macro.
Il bilancio dei mercati europei
A Piazza Affari la seduta termina con un bilancio molto positivo. Il FTSE MIB segna in chiusura +1,65% a 24.565 punti. Sulla stessa linea si è mosso il FTSE Italia All-Share, +1,55% a quota 26.827 punti.Riguardo agli altri mercati europei, brilla il DAX di Francoforte (+1,34%) ma ancora meglio fa Amsterdam (+1,59%). Parigi avanza dello 0,98%, mentre Londra riparte con +1% dopo la chiusura prolungata per i festeggiamenti dei 70 anni di Regno di Elisabetta II.
Anche Wall Street è partita bene.
Nota: oltre che investire sui mercati europei, si può anche puntare sugli etf mercati emergenti (quali sono).
I singoli titoli
Sui mercati europei gli acquisti sono stati diffusi in tutti i settori.
A Milano, dove il controvalore degli scambi è stato pari a 1,28 miliardi di euro, gli investitori hanno premiato anzitutto Iveco Group (+4,70%). Molto positiva anche Nexi (+3,83%).
Molto bene le banche, in special modo Bper +3,65%, che ha perfezionato l’acquisizione della partecipazione di controllo di Carige.
Corrono anche Intesa +3,27%, Banca generali +3,01%, Finecobank +2,97%, Unicredit +2,64%, Banca Mediolanum +2,38%.
Non ha sfruttato il vento positivo Interpump, che ha chiuso a -1,11% ed è il peggior titolo del giorno.
Rimbalza Leonardo, -0,53%, dopo i fortissimi guadagni delle scorse sedute grazie alle indiscrezioni su un’offerta della tedesca Rheinmetall per il 49% di Oto Melara. È praticamente piatta Atlantia -0,09%.
Gli altri mercati
Sul mercato valutario, si rialza l'euro rispetto al dollaro. Il cambio EURUSD rimane però sempre poco sopra quota 1,07. Attenzione al possibile incrocio medie mobili 50 e200.
Sessione debole per l'oro, mentre il petrolio tipo Brent tratta oltre 119 dollari al barile, leggermente sotto i massimi oltre 120 dollari, toccati a seguito della decisione dell’Arabia Saudita di aumentare i prezzi per il mese di luglio.
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