Quando il prezzo di un prodotto o di un servizio è ritenuto troppo elevato, si può decidere di non comprarlo. Ma quando questa spesa fa parte di quelle necessarie, si finisce con l'essere costretti a fare delle scelte in ogni caso dolorose. Tagliare il necessario oppure tagliare il non necessario. Perché i soldi non bastano più.
È quello che sta succedendo alle famiglie italiane.
Inflazione e spesa obbligata
In base ad una stima dell'Ufficio Studi della CGIA, la spesa media mensile di una famiglia italiana, per circa il 60% sì riferisce ad alimentari, bevande, trasporti o spese per la casa. Si tratta cioè le spese sostanzialmente obbligate, perché non si può rinunciare al cibo, né a bere, né a muoversi per andare al lavoro, né al mantenimento della propria abitazione.In particolare, la spesa per le bollette (luce, acqua, gas, rifiuti, etc.), per gli alimenti di prima necessità (pane, latte e carne) e i carburanti (gasolio, benzina, pedaggi, etc.) ammonta ad oltre il 52% della spesa obbligata media annua della famiglia italiana. A causa dei forti rincari energetici, ad esempio, le bollette oggi sfiorano il 54% dell'intero costo della voce “Abitazione, acqua, elettricità, gas e altri combustibili".
L'incidenza delle spese obbligate
Tradotto in termini economici, su una spesa media mensile pari a 2.000 euro, circa 1200 sono destinati agli acquisti obbligati. A causa dell'inflazione, l'incidenza della spesa obbligata è cresciuta di quasi quattro punti percentuali nell'ultimo anno.
Per colpa dell'inflazione quindi spendiamo di più, ma portiamo a casa di meno, e inoltre gran parte della spesa la facciamo per vivere e lavorare.
Quadro geografico
I dati consolidati per ripartizione geografica riferiti al 2021, segnalano come l'incidenza della spesa obbligata su quella totale sia più alta nel Sud e nelle Isole rispetto alle altre aree del Paese.
Una cosa inquietante, che viene messa in evidenza dalla Cgia, è che a partire dal 2017 l'incidenza delle spese obbligate sul totale cresce tendenzialmente fino a toccare la punta stimata per il 2022 del 59,6 per cento. Vivere, quindi, ci costa sempre di più.
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