Nell'ultimo anno circa 2,4 di famiglie gravate da mutui a tasso variabile hanno avuto difficoltà nel rispettare il pagamento delle rate. Con l'ultimo recente aumento dei tassi di interesse varato dalla BCE, la situazione peggiorerà ulteriormente.
Lo scenario sui mutui
Ad accendere i riflettori sulla situazione è stata il Codacons, ossia l'Associazione dei Consumatori, che ha effettuato una stima sulle conseguenze che avrà l'ultima decisione della BCE.Al termine del meeting di politica monetaria, la Eurotower ha deciso di spingere il costo del denaro ancora più in alto di 25 punti base. Questa decisione si tradurrà in un incremento di 20 euro per rata su un mutuo a tasso variabile.
L'aumento dei tassi
Anche se bisognerà attendere le prossime settimane per vedere una reazione del mercato all'ultima stretta della BCE, il Codacons ha comunque fatto due conti.
Attualmente il tasso Euribor, che è il riferimento per i mutui a tasso variabile, si attesta a 3,09% su un mese e al 3,27% a tre mesi. Ipotizzando che il mercato possa recepire integralmente l'ultima stretta della Banca Centrale Europea, si arriverebbe così ad un tasso di riferimento a quota 3,34% per quello a 1 mese, e 3,52% per quello a 3 mesi.
Applicando questo incremento al mutuo a tasso variabile medio, che è compreso tra i 125 mila euro e i 150 mila euro, e calcolandolo sulla durata di 25 anni (ossia la più richiesta in Italia), si arriva così ad un aumento della rata mensile tra i 15 e i 25 euro.
Che aumenti dal 2021
Se facciamo un passo indietro nel tempo, neppure troppo lontano, tornando al 2021 la rata media per un mutuo a tasso variabile è schizzata verso l'alto di un importo tra i 225 e i 295 euro, come conseguenza del ciclo di strette monetarie intrapreso dalla BCE per combattere l'inflazione.
Parliamo quindi di un incremento annuo di spesa per il mutuo comprese tra i +2.700 e + 3.540 euro all'anno.
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