lunedì 1 maggio 2023

Pagamenti, la pubblica amministrazione continua ad avere cattive abitudini

L'ultimo report dell'ufficio studi della Cgia Mestre ha messo in evidenza come la pubblica amministrazione italiana sia tra le peggiori d'Europa quanto a puntualità nel pagamenti.

Il dato sui pagamenti delle PA

Il nostro settore pubblico ha un debito commerciale verso i fornitori pari a quasi 50 miliardi di euro. Una cifra sostanzialmente immutata rispetto a prima dello scoppio della pandemia da Covid. 

Se facciamo un rapporto rispetto al PIL, allora i pagamenti mancati in Italia arrivano al 2,6%, come non succede in nessun altro paese dell'Unione Europea.

Una pessima abitudine

Nonostante gli sforzi e i tentativi di allinearsi al resto dell'Unione Europea, la pubblica amministrazione italiana rimane sostanzialmente la peggiore pagatrice d'Europa. Grazie ad una elaborazione dei dati Eurostat, emerge infatti che se i mancati pagamenti della nostra PA sono il 2,6% del PIL, in Germania questo rapporto scende ad 1,6%, in Francia scivola ad 1,5% mentre addirittura in Spagna è allo 0,8%, ossia meno di un terzo che in Italia.

Va peraltro sottolineato che i conti sono fatti sui pagamenti mancati di parte corrente mentre vengono esclusi quelli in conto capitale, che potrebbero peggiorare ulteriormente il bilancio.

I ministeri peggiori

Nel corso del 2022, su 15 ministeri che hanno a che fare con fornitori privati soltanto tre sono riusciti a rispettare i termini di legge per quanto riguarda gli obblighi di pagamento. Si tratta del Ministero dell'Economia e delle Finanze, del Ministero degli Esteri e di quello dell'Agricoltura, che hanno pagato i propri fornitori in anticipo.

Invece tutti gli altri sono ritardatari, ed alcuni in maniera smodata. Ad esempio il Ministero delle imprese e del made in Italy, che nel 2022 ha effettuato i pagamenti i fornitori con 85 giorni di ritardo, praticamente tre mesi.
A livello geografico
i peggiori pagatori della pubblica amministrazione sono nel Mezzogiorno dove la dimensione dei ritardi talvolta assume connotati preoccupanti.

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