giovedì 25 maggio 2023

BCE, nessun dubbio per Lagarde: la priorità assoluta è far scendere l'inflazione

Il fulcro dei pensieri della BCE è sempre e soltanto l'inflazione. Bisogna farla scendere in modo tempestivo, riportandola verso il livello obiettivo del 2%. Lo ha ribadito il numero uno della Eurotower, Christine Lagarde, aprendo le celebrazioni dei 25 anni della Banca centrale, che venne fondata il 1° giugno 1998 per preparare l’introduzione dell’euro.

Le parole di Lagarde sull'inflazione

inflazione bceLa presidente dell'istituto si dice comunque convinta che ogni sforzo verrà premiato: "Riporteremo l'inflazione tempestivamente verso il nostro obiettivo di medio termine. E lo faremo".  

Bisogna farlo perché l'inflazione erode il valore del denaro, riduce il potere di acquisto e colpisce i cittadini e le imprese di tutta l’area dell’euro, in particolare i membri più vulnerabili della nostra società.

La BCE e l'instabilità

Tuttavia, Lagarde afferma che il compito della BCE non solo non è facile, ma si è arricchito col tempo di ulteriori complicazioni, e che "le sfide da affrontare saranno più numerose". Secondo Lagarde il problema è la continua instabilità del mondo, sotto diversi punti di vista. Quello geopolitico, quello tecnologico, quello energetico (per via della minaccia causata dai cambiamenti climatici). Ma è proprio in questo mondo di incertezze che la Bce rappresenta "un’ancora affidabile di stabilità".

Ma per renderla forte serve uno sforzo costante da parte di tutti i leader, che dovrebbero ricordarsi anche che fare parte di una unione monetaria non è stato solo un traguardo raggiunto, ma anche la base per una unificazione sempre più forte e su vari livelli.

L'euro

A proposito di euro, la numero uno della Banca centrale europea ha voluto sottolineare come proprio la moneta unica ha protetto alcuni Stati da alcune crisi. "Le stime degli esperti della Bce suggeriscono che, se la moneta unica non fosse stata introdotta, il deprezzamento delle valute di alcuni Paesi dell'area dell'euro nei confronti del dollaro statunitense avrebbe potuto essere fino al 14% superiore durante la crisi finanziaria mondiale e fino al 10% durante la pandemia".

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