mercoledì 6 settembre 2023

Eurolandia chiude in rosso. Piazza Affari fanalino di coda

I timori riguardo al destino dell'economia globale si fanno sentire con maggiore forza, spingendo gli investitori ad un approccio sempre più avverso al rischio. Le Borse Europee così chiudono una giornata negativa, dove spicca la performance ribassista di Piazza Affari.

L'esito della giornata per gli investitori

Il bilancio di questo mercoledì è fiacco in tutto il vecchio continente. A Milano gli investitori spingono in netto rosso il listino principale FTSE Mib, che perde l'1,54% scendendo a 28.211 punti base. Sulla stessa linea si è mosso il FTSE Italia All-Share, che cede l'1,53%. In ribasso anche il FTSE Italia Mid Cap (-1,5%), così come il FTSE Italia Star (-1,36%).

Guardando al resto d'Europa, le cose sono andate meglio ma sempre male. Il DAX di Francoforte segna -0,19%. Perdono quota Madrid -0,77%, Parigi -0,84%, Londra -0,16% e Amsterdam -0,22%. Anche Wall Street è in rosso.

I singoli titoli

Nel panorama borsistico italiano, ci sono solo pochi titoli che gli investitori hanno comprato. Tra questi spiccano Leonardo +0,99% e Pirelli +0,36%.
Giornata nerissima per le banche. La notizia che Unipol ha messo nel mirino Banca Popolare di Sondrio (+1,92%) fa immaginare una possibile fusione futura con Bper (-3,6%). Tutto ciò fa crollare di riflesso Banca MPS, -5,64%, perché fa crollare le possibilità di nozze proprio con Bper (-3,6%). Nel settore vanno male anche Unicredit, -4,99% e Intesa -2,25% (con il demarker indicator che segnalala possibile inversione del trend).

Al di fuori dei titoli bancari, c'è un'altra performance negativa da evidenziare, quella di Moncler, -4,97% che viene penalizzata dalle nubi che si addensano attorno all'economia cinese.

Gli altri mercati

Continua l'andamento debole dell'euro rispetto al dollaro. Il cambio EURUSD si avvicina sempre più alla soglia di 1,07, con gli indicatori di volume trading che evidenziano un forte interesse da parte degli investitori.
L'Oro continua la seduta poco sotto la parità, mentre il petrolio sembra prendere fiato dopo la fiammata di ieri che aveva portato il Brent a superare i 90 dollari a causa dei tagli prolungati fino a fine anno da Arabia Saudita e Russia.

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