E' molto pesante l'accusa che la FTC ha rivolto al gigante dell'e-commerce, trovando l'appoggio di ben 17 stati americani. Secondo loro Amazon soffoca la concorrenza in modo illecito.
L'accusa di minare la concorrenza
La Federal Trade Commission ha intentato una causa affinché Amazon renda conto delle sue "pratiche monopolistiche" e si attivi quanto prima per "ripristinare la promessa perduta di una concorrenza libera ed equa".Nello specifico, la colpa di cui è accusato il colosso dell'e-commerce è di aver imposto ai suoi venditori online di praticare prezzi più bassi altrove. In sostanza, il prezzo minore deve stare sempre e solo su Amazon.
Ma l'accusa si allarga anche all'obbligo di fruire del servizio di spedizione di sua proprietà, se si vuole far parte del pacchetto di abbonamento Prime.
Inoltre Amazon pubblicizzerebbe i suoi prodotti negli annunci che compaiono nei risultati di ricerca, e abuserebbe dello strumento Buy Box tramite cui sul sito e sull'app Amazon spinge i clienti a cliccare su "Acquista ora" o su "Aggiungi al carrello".
Tali pratiche, secondo l'accusa, hanno portato a prezzi più alti (e minore concorrenza) e a un'esperienza di acquisto peggiore per i consumatori.
Una possibile svolta per il mercato
La causa intentata dalla FTC nei confronti di Amazon ha il potenziale di stravolgere completamente il mercato del commercio su internet negli Stati Uniti, e di riflesso quello globale. E non solo perché si rivolge al colosso da 1.300 miliardi di dollari fondato da Bezos nel 1994. Ma perché Amazon ha di fatto plasmato la vita dei negozianti di tutto il mondo, stabilito le condizioni di lavoro per più di un milione di magazzinieri e spinto il servizio postale degli Stati Uniti a fare consegne anche di domenica.
Di fronte alle accuse di violare la concorrenza, Amazon si è difesa definendo "sbagliata" la causa nei fatti e nel diritto. Inoltre evidenzia che se la causa dovesse chiudersi con un successo della FTC, il risultato sarebbe un minor numero di prodotti tra cui scegliere, prezzi più alti, consegne più lente per i consumatori e opzioni ridotte per le piccole imprese: l'opposto di ciò che la legge antitrust prevede.
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