lunedì 1 aprile 2024

Acquisizione ITA, braccio di ferro sempre più forte con Bruxelles

Il matrimonio annunciato tra Lufthansa e Ita Airways sta incontrando sempre più difficoltà, per via dei bastoni tra le ruote che l'antitrust dell'Unione Europea sta ponendo a questa acquisizione.
Tuttavia le due compagnie non vogliono rinunciare all'operazione e stanno valutando come aggirare gli ostacoli posti dall'Europa.

Cosa frena l'operazione di acquisizione

L'operazione alla quale si stava lavorando prevedeva l'ingresso dei tedeschi nel capitale di ITA attraverso un aumento riservato del capitale sociale di 325 milioni per ottenere il 41% della nostra compagnia (nata dalle ceneri del fallimento Alitalia), attualmente controllata dal Ministero delle Finanze (MEF).

Bruxelles ha interessato della questione l'antitrust guidata da Margrethe Vestager. Per dare il via libera all'acquisizione del vettore italiano da parte della compagnia tedesca sono stati chiesti grossi grossi sacrifici, che vengono ritenuti inaccettabili tanto da Lufthansa quanto da Ita.

I dubbi di Bruxelles

L'antitrust Europea però ha messo i bastoni tra le ruote a questa operazione per via dei pericoli che potrebbe comportare alla libera concorrenza.
La Commissione teme che l'operazione possa ridurre la concorrenza su un certo numero di rotte a corto raggio che collegano l'Italia con i Paesi dell'Europa centrale, ridurre la concorrenza su un certo numero di rotte a lungo raggio tra Italia e Stati Uniti, Canada e Giappone e infine creare o rafforzare la posizione dominante di Ita presso l'aeroporto di Milano-Linate, rendendo più difficile per i concorrenti fornire servizi di trasporto da e per questo Hub.

Le soluzioni possibili

Lufthansa e Mef hanno ora l'opportunità di rispondere alla comunicazione degli addebiti della Commissione, e presentare rimedi in qualsiasi momento del procedimento fino al termine del ricorso, che attualmente cade il 26 aprile 2024.

Per aggirare l'ostacolo, così da non dover chiedere il via libera all'Unione Europea, si lavora sulla possibilità di un'acquisizione da parte dei tedeschi sempre del 41%, ma senza che ci sia un cambio di controllo. Lufthansa avrebbe 2 membri sul 5 nel CDA e non nominerebbe l'amministratore delegato. Questo tipo di manovra sarebbe "forzata", mentre più agile sarebbe l'alternativa che prevede l'ingresso dei tedeschi fino al 19,9% così da evitare l'obbligo di notifica per via del controllo sulle concentrazioni.

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