venerdì 12 luglio 2024

Inflazione più debole del previsto, il dollaro perde quota

Dopo le parole caute di Powell, il dato sull'inflazione USA più basso del previsto spinge la convinzione del mercato che a settembre la Federal Reserve comincerà a tagliare i tassi di interesse.

L'ultimo report sull'inflazione

Secondo i dati pubblicati dal Bureau of Labour Statistics (BLS), a giugno l'inflazione è scesa dello 0,1% su base mensile, dopo il dato invariato del mese precedente ed a fronte di un aumento dello 0,1% atteso dagli analisti. Su base annua, l’inflazione è cresciuta del 3% (segnando il minimo di un anno), al di sotto delle aspettative (3,1%), dopo la crescita al 3,3% registrata a maggio (dati Quotex broker).

Se consideriamo il dato core (il più monitorato dalla Fed perché non tiene conto delle componenti più volatili come cibo ed energia), c'è stato un incremento dello 0,1% su base mensile, inferiore al +0,2% previsto dal mercato e al +0,2% del mese precedente. Su base annua, la variazione dell’indice core si attesta al +3,3%, al di sotto del +3,4% stimato dagli analisti e del dato di maggio.

Le conseguenze per la politica monetaria

Come detto, questi dati dimostrano che l'inflazione continua a rallentare, rafforzando le speranze per un prossimo taglio dei tassi da parte della Federal Reserve.

Nei giorni scorsi Powell aveva detto che la banca centrale necessita di altre conferme riguardo la traiettoria discendente dell'inflazione. Quest'ultimo report ne fornisce di ulteriori, e per questo adesso i mercati scontano una probabilità superiore al 90% di un taglio dei tassi da parte della Fed a settembre, in netto aumento rispetto al 70% circa di inizio settimana. Inoltre una seconda riduzione è prevista prima della fine dell’anno.

La reazione del mercato

La reazione del mercato ha penalizzato il dollaro. L'indice del biglietto verde è crollato fino a 104,08 dopo che il report sull'inflazione, anche se in seguito ha recuperato fino intorno a 104,5. Tuttavia, si avvia verso la seconda settimana consecutiva di calo, e il prezzo si sta avvicinando al limite inferiore delle Bollinger bands.

Intanto il rendimento dei titoli del Tesoro USA a 10 anni si è mantenuto attorno al 4,21%, dopo aver toccato il minimo di quattro mesi del 4,168% nella sessione precedente.

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