La forte divergenza di politica monetaria tra a Bank of Japan e la Federal Reserve continua a rendere molto pesante la situazione dello Yen. Sul mercato infatti la valuta giapponese prosegue la sua marcia al ribasso rispetto al dollaro, tanto da aver toccato il nuovo minimo di 38 anni.
Cosa non piace al mercato
Come detto, il fattore che più di tutti sta schiacciando la moneta nipponica è la differenza tra i tassi di interesse tra BoJ e FED, che innesca la fuga degli investitori dello Yen sul mercato. La Banca centrale del Giappone ha mantenuto i tassi di interesse in territorio negativo per diversi anni, e soltanto di recente ha riportato questo livello allo zero.Viceversa, la Federal Reserve ha dovuto alzare notevolmente i tassi di interesse per combattere l'inflazione, generando così un divario assai ampio nel differenziale.
La Bank of Japan troppo attendista
Ma ciò che più di tutto ha spinto al ribasso lo Yen sul mercato è il diverso atteggiamento dei due istituti centrali. Mentre la Bank of Japan continua ad essere molto attendista sul fronte di politica monetaria, e sembra non avvertire alcuna urgenza di normalizzare le impostazioni monetarie, la FED viaggia in senso opposto. La banca centrale USA infatti continua a tenere il costo del denaro a un livello molto elevato, e malgrado il mercato si aspettava un taglio già a marzo di quest'anno, forse il primo arriverà soltanto a settembre.
Annotazione: anche sullo Yen è possibile adottare tecniche di scalping 5 minuti ma occorre sempre molta prudenza.
Cosa succede e cosa succederà
Tutto questo ha finito per spingere il cambio USDJPY oltre 161,6, sui nuovi massimi di 38 anni, e i segnali forex gratis in tempo reale non sono certo positivi. Il trend ascendente di questa coppia di valuta va avanti ormai dall'inizio dell'anno, ed è ben al di sopra della media mobile a 200 periodi.
Qualcosa potrebbe cambiare nelle prossime settimane. Infatti diversi analisti ritengono che la BOJ potrebbe aumentare i tassi di interesse in occasione della riunione politica di questo mese, per sostenere lo yen sul mercato.
Una valuta così debole infatti spinge verso l'alto i costi di importazione, aumentando le pressioni inflazionistiche e danneggiando i consumi delle famiglie.
Anche il ministro delle finanze Shunichi Suzuki ha ribadito che il governo rimane vigile sui movimenti valutari.
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