La corsa sfrenata dell'inflazione ha avuto un effetto pesante sui consumi delle famiglie italiane. Ci ha indotto ad assumere dei comportamenti più attenti sul nostro stile alimentare. Tuttavia i numeri relativi alla quantità di cibo che ogni settimana buttiamo nella spazzatura restano sconcertanti.
Nella pattumiera una bella fetta dei nostri consumi
Secondo un'indagine condotta dal portale Too Good To Go, azienda nota per il suo impegno nella lotta contro lo spreco alimentare, ogni settimana un cittadino italiano mediamente butta nella spazzatura 1,3 kg di alimenti. Si tratta di una quota enorme rispetto ai suoi consumi alimentari, perché parliamo di una media di cibi buttati pari a 67 kg ogni anno (secondo un report dell'UNEP, ossia il programma delle Nazioni Unite per l'ambiente). Significa che ogni settimana quasi tre pasti vengono sprecati.
Conseguenze
Le conseguenze di questi comportamenti, oltre che morali, sono anche ambientali. Questi gesti che noi consideriamo banali, in realtà hanno conseguenze devastanti sul clima, dal momento che gli sprechi alimentari provocano una emissione pari a 180 kg di CO2 equivalente all'anno. Non solo, bisogna anche considerare lo spreco di risorse naturali per produrre cibo che noi buttiamo, secondo i conti sono quasi 190 metri quadri di suolo e 55 mila litri di acqua.
Il conto dei costi di questi comportamenti
Tradotto in termini economici, ogni cittadino italiano spreca circa 360 euro l'anno di cibo. Si tratta di una quota pari al 13% del budget per i consumi alimentari medi. In pratica ognuno di noi per 47 giorni l'anno fa la spesa senza poi che ci siano consumi di quello che ha acquistato. Buttiamo denaro, lavoro, tempo e risorse.
I dati europei
Anche l'istituto di statistica europeo (Eurostat) ha fornito un quadro allarmante sulla situazione degli sprechi alimentari nel nostro continente. Nel 2022 ogni abitante europeo in media ha generato 72 kg di rifiuti alimentari. Tre paesi europei emergono come principali responsabili della metà dello spreco alimentare nel continente: Germania, Francia e Italia. Nel 2022, questi tre stati hanno generato complessivamente 28,4 milioni di tonnellate di rifiuti alimentari.
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