Negli ultimi giorni il settore delle criptovalute ha viaggiato a tinte miste. Le più valute digitali più importanti hanno infatti macinato rialzi contenuti, mentre quasi tutte le altre si sono mosse in ribasso. Questo fa comprendere la situazione di incertezza che avvolge il settore, dopo i recenti recuperi di prezzo.
I driver più importanti per le valute digitali
Il fattore che più di ogni altro sta inducendo alla cautela è l'elezione presidenziale USA. Gli investitori sanno bene che Trump è un grande sostenitore delle valute digitali, e una sua vittoria elettorale potrebbe spalancare scenari molto importanti per il futuro. Non è un caso che la crypto che ha performato meglio nell'ultima settimana sia stata Dogecoin, che è la preferita di Elon Musk. Il magnate australiano si sta spendendo parecchio sul fronte politico per sostenere la candidatura di Trump.
Le banche centrali
Un altro driver importante per il settore è la politica monetaria. Da quando le banche centrali hanno cominciato a tagliare i tassi di interesse, gli asset più rischiosi - come appunto le valute digitali - hanno avuto un certo vantaggio.
Tuttavia il mercato si stava convincendo che i tagli di FED e BCE sarebbero stati più incisivi e rapidi, mentre invece si fa strada la prospettiva di un percorso più graduale. Questo ha fatto scemare il numero di segnali gratis in tempo reale che suggerivano di comprare le valute digitali.
Il mercato aspetta e spera in un altro UPtober
Questo scenario ha impedito finora che si verificasse l'ormai consueto "UPtober”, ossia la tendenza delle valute digitali a viaggiare spedite nell'ultimo trimestre dell’anno (spesso è stato il più robusto).
Riguardo ai prezzi, il Bitcoin viaggia ancora un po' distante dai 70mila dollari, anche se negli ultimi giorni si è affacciato un paio di volte oltre i 69mila. Ad ogni modo la strategia trend following continua ad avere senso per questo asset.
Hanno guadagnato leggermente quota anche Ethereum e Ripple, mentre - come detto- la settimana è stata molto proficua per Dogecoin, cresciuta del 23%.
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